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Dl Rilancio. Fimmg Campania contro emendamenti per la medicina generale: “Ignorano 30 anni di evoluzione professionale”

Il sindacato partenopeo contesta l'ipotesi di inserire la Formazione specifica in Medicina Generale all’interno del contesto universitario, “avulso dal territorio”, che è invece il contesto in cui opera il Mmg. No anche alla formazione esclusiva sul campo. Appello, invece, a un aumento delle borse di studio per sopperire alla carenza di medici, nonché alla possibilità per i medici “idonei”, ma non vincitori” del concorso, di accedere alla formazione in sovrannumero e senza borsa di studio.

16 GIU - “Il percorso normativo compiuto negli ultimi 30 anni a livello comunitario e nazionale” nell’ambito della formazione in medicina generale, “tutta l’evoluzione” professionale, è messa "a repentaglio”, per la Fimmg Campania e Giovani Medici Fimmg Campania, “dalle proposte emendative segnalate per la Conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Per le due aree del sindacato, infatti, “molte di queste proposte minano profondamente la formazione in sé e la qualità di quest’ultima”.

Fimmg Campania e Giovani Medici Fimmg Campania evidenziano dunque, in una nota, come “un medico del territorio non può essere formato efficacemente, specificamente (Corso di Formazione specifica in Medicina Generale) all’interno del contesto universitario, avulso dal territorio, proprio come uno specialista in Emergenza ed Urgenza non può essere formato efficacemente al di fuori di un Pronto Soccorso”.

Chiariscono poi che “l’attività lavorativa di qualsiasi genere sul campo non può sostituire la discenza al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale né parte di essa, poiché molte delle competenze su cui si basa la disciplina non possono essere passivamente acquisite eo implementate solo con la pratica”.


Fimmg Campania e Giovani Medici Fimmg Campania chiedono, invece, azioni efficaci per far fronte alla carenza di medici: “Sebbene sarebbe auspicabile che l’accesso al CFSMG restasse meritocratico, tramite pubblico concorso, è evidente la necessità di far fronte alla carenza di risorse e di organico sul territorio. Riteniamo in primis che sia necessario investire sulla programmazione, aumentando ulteriormente il numero di borse e quindi di vincitori al concorso (proporzionalemnte alla situazione carenziale pronosticabile di regione in regione). Nelle more di sopperire alle carenze organizzative e finanziarie di stato e regioni, è possibile immaginare di permettere, ai colleghi risultati “idonei” ma non vincitori per graduatoria di merito, l’accesso alla formazione in sovrannumero e senza borsa di studio, in subordine agli “idonei” di altre regioni e solo in ultimo, in caso di ulteriore necessità, ai medici impegnati nei servizi territoriali delle USCA che ne facciano richiesta laddove risultati idonei alla selezione per il cfsmg”.

Per il sindacato partenopeo “la classe politica sembra non capire che il medico formato e performante di medicina generale costituisca un punto di riferimento importantissimo, ultimo baluardo di quei valori fondanti il nostro SSN che nel mondo ci invidiano: universalità, gratuità ed eguaglianza”. Per Fimmg Campania e Giovani Medici Fimmg Campania, quindi, “partendo dal presupposto che l’obiettivo comune sia preservare questo patrimonio ed erogare i livelli essenziali di assistenza, in maniera efficiente ed efficace, risulta inaccettabile ignorare gli ultimi 30 anni di evoluzione e implementazione del ruolo del MMG, minando la formazione specifica e inserendo sul territorio medici non qualificati e non eruditi sulla disciplina della Medicina Generale: la quantità non è qualità e nel settore della salute la qualità è irrinunciabile”.

16 giugno 2020
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