Ebola. Gli infermieri dello Spallanzani: “Siamo pronti ma manca personale”

Ebola. Gli infermieri dello Spallanzani: “Siamo pronti ma manca personale”

Ebola. Gli infermieri dello Spallanzani: “Siamo pronti ma manca personale”
Nessun allarmismo per il medico contagiato da Ebola e nessuna strumentalizzazione ma, gli infermieri del Nursind esprimono una "legittima preoccupazione" per una situazione delicata in "un contesto carente di personale infermieristico".

Mentre ancora negli ospedali italiani si sta completando la preparazione del personale alla ricezione e gestione dei pazienti contagiati dal virus Ebola (MVE) all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma il personale infermieristico risulta appositamente formato e con una adeguata disponibilità di presidi di protezione individuali (DPI). Per la gestione dei pazienti affetti da virus Ebola si è creata un’apposita equipe detta “task force” che è stata addestrata nelle procedure necessarie. Ricordiamo che l’aspetto più importante è la corretta esecuzione delle manovre di vestizione e svestizione. Lo segnala il Nursind, sindacato infermieristico, in una nota.
 
Queste manovre devono essere provate e riprovate per acquisire la necessaria destrezza che deve essere mantenuta nel tempo attraverso periodiche simulazioni. La manovra di vestizione da sola dura 10/15 minuti mentre la manovra più difficile e rischiosa è quella della svestizione sia perché si effettua a fine lavoro quando si è più stanchi sia perché la tuta è contaminata. La svestizione dura dai 25 ai 35 minuti circa. Nelle manovre il personale deve essere affiancato da una seconda figura sanitaria, anch’essa addestrata, che attraverso una check list controlla e vigila sulla corretta esecuzione della procedura. Serve pertanto personale preparato, in adeguato numero e non sovraccaricato per evitare errori che potrebbero pregiudicare la propria e altrui salute.

“Il problema allo Spallanzani – afferma il segretario aziendale Nursind Adriano De Iuliis – è la forte carenza di personale infermieristico. Da tempo andiamo chiedendo, anche in Regione Lazio, la sostituzione delle colleghe in maternità e in assenze lunghe. Purtroppo questo non avviene nemmeno con del personale a tempo determinato. Questo costringe il personale a turni lunghi oltre l’orario massimo consentito dalla legge (anche 14-17 ore consecutive) con aggravio di responsabilità, stress, stanchezza e un monte ore straordinario rilevante. Finora in questa situazione hanno lavorato anche i colleghi che compongono la speciale “task force” in quanto personale estrapolato dai servizi comuni. In un contesto già provato dalla carenza di personale si chiede agli infermieri un ulteriore sforzo con maggiore rischio clinico”.
 
“Abbiamo evidenziato in più occasioni la carenza cronica di personale che affligge la struttura dello Spallanzani – afferma il segretario provinciale di Nursind Marco Lelli – tanto che è in corso una formale segnalazione al servizio ispettivo della Direzione Provinciale del Lavoro per lo sforamento dell’orario massimo giornaliero. Al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il Nursind ha chiesto se si farebbe curare allo Spallanzani da un infermiere che dopo che ha lavorato un’intera notte è costretto, in certi casi, a proseguire anche per un ulteriore turno di mattina. Ad oggi non abbiamo avuto una risposta concreta”.

 

“Abbiamo scioperato e manifestato come categoria pochi giorni fa – afferma il segretario nazionale Nursind Andrea Bottega – proprio per chiedere al governo lo sblocco del turn over e un adeguato riconoscimento del lavoro degli infermieri. Anche il rapporto OASI 2014 presentato ieri a Milano ha evidenziato che il servizio sanitario nazionale è sostanzialmente in equilibrio economico e che la spesa del personale è in costante calo. È giunto il momento di investire in sanità se non vogliamo abdicare al mandato costituzionale di tutelare la salute dei cittadini”.

25 Novembre 2014

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