Gaza. Compromesse le operazioni dell’Oms a seguito degli attacchi al magazzino e alla struttura che ospitavano personale e famiglie a Deir al Balah

Gaza. Compromesse le operazioni dell’Oms a seguito degli attacchi al magazzino e alla struttura che ospitavano personale e famiglie a Deir al Balah

Gaza. Compromesse le operazioni dell’Oms a seguito degli attacchi al magazzino e alla struttura che ospitavano personale e famiglie a Deir al Balah
L'Oms è gravemente limitata nel supportare adeguatamente ospedali, team medici di emergenza e partner sanitari, già gravemente a corto di medicinali, carburante e attrezzature. Si invitano dunque urgentemente gli Stati membri a contribuire a garantire un flusso costante e regolare di forniture mediche a Gaza

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) condanna con la massima fermezza gli attacchi a un edificio che ospita il personale dell’Oms a Deir al Balah, a Gaza, i maltrattamenti inflitti a coloro che vi si erano rifugiati e la distruzione del suo magazzino principale. A seguito dell’intensificarsi delle ostilità a Deir al Balah in seguito all’ultimo ordine di evacuazione emesso dall’esercito israeliano, la residenza del personale dell’Oms è stata attaccata tre volte Il personale e le loro famiglie, compresi i bambini, sono stati esposti a grave pericolo e traumatizzati dopo che i raid aerei hanno causato un incendio e danni ingenti. E’ quanto si legge in un comunicato stampa dell’Oms.

L’esercito israeliano è entrato nell’edificio, costringendo donne e bambini a evacuare a piedi verso Al-Mawasi, nel mezzo di un conflitto in corso. Il personale maschile e i familiari sono stati ammanettati, spogliati, interrogati sul posto e sottoposti a controlli con armi da fuoco. Due membri del personale dell’Oms e due familiari sono stati arrestati. Tre sono stati successivamente rilasciati, mentre un membro del personale rimane detenuto. Trentadue persone, tra cui donne e bambini, sono state raccolte ed evacuate presso l’ufficio dell’Oms in una missione ad alto rischio, non appena l’accesso è diventato possibile. L’ufficio stesso si trova vicino alla zona di evacuazione e al conflitto in corso.

L’Oms chiede la protezione continua del suo personale e l’immediato rilascio del membro del personale ancora detenuto. In qualità di principale agenzia sanitaria delle Nazioni Unite, la presenza operativa dell’Oms a Gaza è ora compromessa, paralizzando gli sforzi per sostenere un sistema sanitario al collasso e rendendo la sopravvivenza ancora più difficile per oltre due milioni di persone. Con il magazzino principale non funzionante e la maggior parte delle forniture mediche a Gaza esaurita, l’Oms è gravemente limitata nel supportare adeguatamente ospedali, team medici di emergenza e partner sanitari, già gravemente a corto di medicinali, carburante e attrezzature. Si invitano dunque urgentemente gli Stati membri a contribuire a garantire un flusso costante e regolare di forniture mediche a Gaza. La vita a Gaza è incessantemente minacciata e la possibilità di prevenire la perdita di vite umane e invertire gli immensi danni al sistema sanitario si allontana ogni giorno di più. Un cessate il fuoco non è solo necessario, è atteso da tempo.

22 Luglio 2025

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