Per capire l’impatto della Linea Guida dell’Istituto Superiore di Sanità sul Trauma Maggiore nei contesti assistenziali, è in fase di avvio una survey nazionale che, con il prezioso contributo delle Regioni e delle rispettive strutture sanitarie, consentirà di valutare il livello di recepimento e di implementazione delle Raccomandazioni che vi sono contenute.
L’obiettivo è identificare punti di forza, criticità e differenze territoriali, così da orientare le future azioni di formazione, aggiornamento e supporto all’applicazione del documento.
I risultati saranno presentati e discussi al congresso nazionale previsto per gennaio 2026, che si terrà nell’Aula Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità.
Durante l’evento saranno presentati i risultati preliminari della survey e verrà dedicato ampio spazio alla discussione sugli indicatori di processo e di esito contenuti nella Linea Guida, strumenti cardine per la valutazione dell’implementazione e per la misurazione dell’impatto reale delle Linee Guida sulla gestione del trauma maggiore.
Il congresso vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali, società scientifiche, professionisti e associazioni dei pazienti, con l’obiettivo di condividere esperienze regionali e delineare le prospettive future per il consolidamento del sistema trauma in Italia.
Le Linee Guida sul trauma maggiore, elaborate su richiesta del Comitato Strategico del SNLG del Ministero della Salute, sono state coordinate da Andrea Piccioli, Direttore Generale dell’ISS e da Osvaldo Chiara, già Professore ordinario di chirurgia all’università di Milano e massimo esperto del Trauma e sono state pubblicate sul Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)
Il documento, disponibile sul sito SNLG del Centro Nazionale Clinical Governance ed Eccellenza delle Cure (CNCG), diretto da Velia Bruno (https://www.iss.it/web/guest/-/gestione-integrata-trauma-maggiore), rappresenta un passaggio fondamentale per l’armonizzazione delle pratiche cliniche e organizzative nella gestione del paziente traumatizzato grave, un ambito ad alto impatto in termini di mortalità, disabilità e costi assistenziali.
Le Linee Guida, sviluppate secondo la metodologia GRADE e in coerenza con gli standard internazionali, rispondono a un preciso mandato istituzionale del Comitato Strategico del SNLG, che ha individuato il trauma maggiore tra le aree prioritarie per l’aggiornamento e la standardizzazione delle pratiche cliniche.
Il gruppo multidisciplinare coordinato che ha curato il documento comprende esperti clinici, rappresentanti delle società scientifiche, professionisti del 118, personale infermieristico e rappresentanti dei pazienti.
Indicatori di qualità: strumenti per la valutazione e il miglioramento del sistema trauma
Uno degli aspetti più innovativi del documento riguarda la definizione di 20 indicatori di struttura, processo ed esito derivati dalle 46 raccomandazioni contenute nelle Linee Guida.
Particolare rilievo assumono gli indicatori di processo, concepiti come strumenti concreti per valutare la tempestività, l’appropriatezza e la coerenza delle azioni clinico-assistenziali lungo tutto il percorso del paziente traumatizzato — dalla scena dell’evento fino al trattamento definitivo.
Si tratta di parametri che consentono di trasformare le raccomandazioni in criteri misurabili, restituendo un quadro oggettivo della qualità dell’assistenza e della capacità delle reti trauma di rispondere in modo efficace e coordinato.
A titolo esemplificativo, gli indicatori analizzano:
- L’applicazione del modello di triage pre-ospedaliero TRENAU, per monitorare la corretta selezione e centralizzazione dei pazienti;
- L’esecuzione di manovre avanzate di gestione della via aerea nei pazienti in coma, come indice della qualità e della competenza dei team sul campo;
- L’uso tempestivo dell’acido tranexamico nei pazienti con emorragia significativa, standard di trattamento per ridurre la coagulopatia da trauma;
- La disponibilità della figura del trauma coordinator nelle strutture di riferimento, garanzia di continuità assistenziale e coordinamento interdisciplinare.
L’adozione sistematica di questi indicatori consentirà di individuare aree di criticità e orientare interventi di miglioramento mirati, promuovendo così una cultura della qualità basata su dati oggettivi e confrontabili nel tempo e potrà offrire parametri utili all’azione di misurazione delle performance delle reti regionali effettuata da Agenas.