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Interrogazioni/6. Nel disegno di legge delega sugli Irccs si rivede la durata del percorso per accesso a ruolo a tempo indeterminato


"Nel disegno di legge delega sugli Irccs approvato dal Consiglio dei Ministri sono inseriti principi che prevedono la possibilità di rimodulare la durata del percorso professionale previsto dalla riforma (5 anni + 5 anni), in funzione del raggiungimento della valutazione positiva stabilita per l'accesso al ruolo a tempo indeterminato". Così il sottosegretario Costa rispondendo all'interrogazione di Siani (PD).

04 MAR - La piramide della ricerca sanitaria "non crea ulteriore precariato". Inoltre, nel disegno di legge delega sugli Irccs approvato dal Consiglio dei Ministri "sono inseriti principi che prevedono la possibilità di rimodulare la durata del percorso professionale previsto dalla riforma (5 anni + 5 anni), in funzione del raggiungimento della valutazione positiva stabilita per l'accesso al ruolo a tempo indeterminato".
 
Così il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, rispondendo in Commissione Affari Sociali all'interrogazione di Paolo Siani (PD).
 
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Costa.
 
"In merito a quanto delineato nell'interrogazione in esame, in via preliminare, desidero precisare che la riforma della cosiddetta «piramide della ricerca sanitaria», di cui alla legge 27 dicembre 2017, n. 205 (articolo 1, commi da 422 a 434), non crea ulteriore precariato, ma risponde, invece, all'esigenza da tempo avvertita di valorizzare i ricercatori operanti presso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico-IRCCS e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali-IZS, garantendo loro uno specifico status giuridico ed un percorso di sviluppo professionale.
 
Infatti, al personale in questione, considerato altamente strategico per il Servizio Sanitario Nazionale, è stata riconosciuta una continuità lavorativa, con diritti certi; molti ricercatori, impegnati da anni nei predetti Istituti, risultavano in effetti precari fino all'emanazione della norma.
Con la citata riforma è stato istituito un ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto alla ricerca sanitaria ed è stata prevista l'immissione in servizio di tale personale con contratti di lavoro a tempo determinato.
Ciò risponde all'obiettivo di garantire da un lato continuità di carriera del lavoratore, nel rispetto della flessibilità tipica nel contesto della ricerca e, dall'altro, competitività, in piena sintonia con il sistema in cui operano gli enti di ricerca sanitaria ed in linea con il sistema di ricerca biomedica internazionale, dove il rapporto di lavoro a tempo determinato è prevalente.
La norma ha fissato una durata del contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di cinque anni, rinnovabile per ulteriori cinque, con la possibilità, una volta completato positivamente il secondo periodo di contratto a tempo determinato, di inquadramento a tempo indeterminato nei ruoli del Servizio Sanitario Nazionale.
 
Peraltro, desidero ricordare che nel disegno di legge delega sugli IRCCS approvato dal Consiglio dei Ministri sono inseriti principi che prevedono la possibilità di rimodulare la durata del percorso professionale previsto dalla riforma (5 anni + 5 anni), in funzione del raggiungimento della valutazione positiva stabilita per l'accesso al ruolo a tempo indeterminato.
Relativamente all'auspicio di creare IRCCS pediatrici nel Mezzogiorno, segnalo che nel citato disegno di legge delega sono inseriti principi che, per le nuove istanze di riconoscimento del carattere scientifico, inseriscono ulteriori criteri di valutazione volti a qualificare la distribuzione degli IRCCS, tenendo conto della tipologia e numerosità nelle diverse aree tematiche, nonché di criteri di localizzazione territoriale".
 
Paolo Siani (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta ed evidenzia la necessità di valorizzare l'eccellenza, offrendo un quadro di certezza e stabilità ai ricercatori. Un ulteriore aspetto nodale è quello di promuovere la diffusione territoriale degli IRCCS, attualmente molto più presenti al Nord che al Sud, con implicazioni assai rilevanti, e onerose, sotto il profilo della migrazione territoriale dei pazienti. Ricorda, in conclusione, l'esigenza di coniugare assistenza e ricerca, binomio inscindibile fra due aspetti indefettibilmente sinergici.

04 marzo 2022
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