La stretta al fumo è sempre più vicina. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci lo aveva annunciato in Parlamento durante l’audizione sulle dichiarazioni programmatiche in gennaio e ora la bozza del provvedimento elaborata dai tecnici che a 20 anni dalla legge Sirchia estenderà divieti e limitazioni è pronta sul suo tavolo.
La grande novità come riporta è che il divieto sarà esteso anche in molti luoghi all’aperto (per esempio i parchi) e quindi non più solo al chiuso. Altra linea cardine sarà quello di vietare in assoluto il fumo se nelle vicinanze si trovano bambini o donne in gravidanza. La norma dovrebbe anche cancellare poi la possibilità nei locali chiusi di adibire sale dedicate ai fumatori così come non più dovrebbe essere più possibile fumare nei dehors di bar e ristoranti, ma in questo qualora vi fossero degli spazi potrebbero essere riservati ai fumatori. Altra novità a quanto apprende Quotidiano Sanità, è che l’estensione dei divieti riguarderebbe anche le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Ulteriori limitazioni dovrebbero poi riguardare la possibilità di fumare in stazioni ferroviarie (in quelle dov’è ancora possibile), fermate dell'autobus e anche per esempio agli sbarchi dei traghetti.
Sia chiaro, siamo ancora alla fase di bozza e quindi le norme più stringenti potrebbero subire ora delle modifiche da parte di Schillaci, anche a seguito di un confronto all’interno dell’Esecutivo visto la portata delle novità. Per quanto riguarda anche lo strumento legislativo ancora non è chiaro se sarà un disegno di legge di iniziativa governativa, oppure se il testo sarà inserito in un altro provvedimento da approvare (l’occasione poteva essere il decreto Milleproroghe, dove la bozza non è però rientrata), come accadde per la legge Sirchia, che trovò spazio nelle "Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione”, all’art. 51, della legge 3/2003. Tutto quindi dipenderà dalla volontà politica, e non solo del ministro Schillaci, di portare avanti le nuove regole anti fumo in Italia.
Come ricorda il ministero della Salute, e come sottolineato dal ministro nell’annunciare la volontà di introdurre nuove norme più restrittive, i danni provocati dal fumo sono innumerevoli e rilevanti. L'assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa: 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero, per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Si stima che di 1.000 maschi adulti che fumano uno morirà di morte violenta, sei moriranno per incidente stradale, 250 saranno uccisi dal tabacco per patologie ad esso correlate. In più i dati evidenziano come a 20 anni dalla sua approvazione la Legge Sirchia ha ormai esaurito i suoi effetti e il numero dei fumatori ormai da qualche anno non scende più.
Barbara Di Chiara