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Oms: “Con tagli aiuti servono nuovi fondi, valutare anche tasse su prodotti dannosi”


Diverse le indicazioni che si stanno dando ai Paesi colpiti particolarmente dai tagli, anche sui "diversi strumenti che possono utilizzare per generare nuove fonti di reddito. Nel breve termine - ha spiegato Tedros - le misure immediate" possibili "includono l'introduzione o l'aumento delle tasse sui prodotti dannosi per la salute, tra cui alcol e bevande zuccherate, e tabacco".

10 APR -

"Sull'impatto dei recenti tagli ai finanziamenti sulla salute globale, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha raccolto feedback da oltre 100 Paesi per comprendere il supporto di cui hanno bisogno per mitigare" le conseguenze. "Quasi tre quarti degli uffici nazionali dell'Oms segnalano interruzioni dei servizi sanitari e un quarto segnala chiusure di strutture sanitarie nei rispettivi Paesi e anche un aumento dei pagamenti diretti per la propria popolazione. Si segnalano anche perdite di posti di lavoro per gli operatori sanitari, interruzioni dei sistemi informativi e della fornitura di farmaci e prodotti sanitari. In risposta a ciò, i Paesi stanno rivedendo i bilanci, tagliando i costi e rafforzando raccolta fondi e partnership".

A fare il punto è stato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante il press briefing periodico. Diverse le indicazioni che si stanno dando ai Paesi colpiti particolarmente dai tagli, anche sui "diversi strumenti che possono utilizzare per generare nuove fonti di reddito. Nel breve termine - ha spiegato Tedros - le misure immediate" possibili "includono l'introduzione o l'aumento delle tasse sui prodotti dannosi per la salute, tra cui alcol e bevande zuccherate, e tabacco".


"Paesi come Colombia, Gambia, Filippine, Sudafrica, Sri Lanka, Timor Est, Thailandia e altri hanno introdotto questo tipo di tasse negli ultimi anni, registrando una diminuzione dei consumi e un aumento delle entrate", ha ricordato il Dg. Nel lungo termine, invece, "i Paesi che non dispongono già di un'assicurazione sanitaria sociale e comunitaria possono introdurre" questa formula "in cui persone o famiglie contribuiscono con una piccola somma a un fondo che finanzia i servizi sanitari. Non tutte queste misure saranno adatte a tutti i Paesi - ha puntualizzato Tedros - soprattutto a quelli con una riscossione fiscale debole" o con spazi di economia sommersa "ampi e non regolamentati". Questi Paesi "richiederanno prestiti ingenti dalle banche per lo sviluppo a tassi agevolati e alle condizioni appropriate. L'Oms sta collaborando con i Paesi colpiti" dai tagli agli aiuti esteri (in primis quelli Usa), "per identificare le misure più adatte a loro".

Il lavoro con i Paesi "per aiutarli a passare da una situazione di dipendenza dagli aiuti a un'autosufficienza sostenibile, basata sulle risorse interne" va avanti da anni, ha spiegato il Dg Oms. "Ora li stiamo aiutando ad accelerare questa transizione, per evitare l'impatto sulla salute che questi tagli improvvisi e imprevisti stanno avendo. Ad esempio, il Parlamento sudafricano ha approvato 1,5 miliardi di dollari aggiuntivi per il bilancio sanitario quest'anno; la Nigeria 200 milioni di dollari aggiuntivi per la sanità nel bilancio 2025; il ministero della Salute del Kenya ha richiesto ulteriori 250 milioni di dollari al Tesoro Nazionale per sostenere i servizi sanitari; anche il Ghana sta adottando misure per colmare il suo deficit finanziario. I Paesi stanno chiedendo il supporto dell'Oms per raccolta fondi innovativa e assistenza tecnica mirata". Ci sono "diversi principi che consigliamo ai paesi di seguire - ha concluso Tedros - dare priorità ai più poveri; proteggere i bilanci sanitari; convogliare i fondi dei donatori attraverso i bilanci, anziché attraverso sistemi di donazioni parallele, per allinearli alle priorità nazionali sulla base di un unico piano; evitare di tagliare servizi o chiudere strutture e assorbire il più possibile l'impatto attraverso l'aumento dell'efficienza nei sistemi sanitari".



10 aprile 2025
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