Sette componenti nominati con decreto del presidente del Consiglio che indica fra questi il presidente, il vicepresidente e il segretario. E' quanto si legge nelle bozze del ddl da mettere a punto sul fine vita, secondo quanto apprende l'Agi, a proposito dell'istituendo 'comitato etico' considerato dalla maggioranza il perno del provvedimento.
Del comitato fanno parte un "giurista", scelto fra "i professori universitari di materie giuridiche o gli avvocati abilitati al patrocinio di fronte alle giurisdizioni superiori", un "bioeticista", un medico anestesista o specializzato in rianimazione, un medico specialista in cure palliative, un medico psichiatra, uno psicologo e un infermiere. I componenti durano in carica "cinque anni" con possibilità di rinnovo "per due sole volte anche non consecutive". Il loro ufficio e' a titolo gratuito.
Il Comitato, ricevuta dal richiedente, in possesso della capacità d'agire a norma del Codice civile, la richiesta di accertare la sussistenza dei requisiti per accedere al fine vita, acquisisce "il parere non vincolante di un medico specialista della patologia di cui soffre l'ammalato" e si pronuncia entro sessanta giorni dalla richiesta, prorogabili di altri sessanta in alcuni specifici casi e di altrettanti in caso "di motivate esigenze". Per adempiere alle sue funzioni, il Comitato "si avvale delle strutture del ministero della Salute, nel limite delle risorse e dei mezzi disponibili a legislazione vigente e senza ulteriori oneri" di spesa. L'interessato può ritirare la domanda di fine vita in ogni momento.
Se la richiesta di accedere al fine vita non viene accolta dal Comitato etico perché' si riscontra che non sussistono i requisiti indicati dalla sentenza 242 del 2019 della Corte Costituzionale, l'interessato o chi per lui dovrà attendere "i successivi quarantotto mesi" prima di presentare una nuova istanza, pena l’inammissibilità.
Inoltre, “non è punibile chi agevola l'esecuzione del proposito di fine vita, formatosi in modo libero, autonomo e consapevole, di persona maggiorenne, inserita nel percorso di cure palliative, tenuta in vita da trattamenti sostitutivi di funzioni vitali e affetta da patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche intollerabili, ma pienamente capace di intendere e volere, le cui condizioni siano state accertate dal Comitato nazionale di valutazione etica".
“Sono sinceramente soddisfatto del lavoro fatto dai relatori e del clima che, pur con un po’ di fatica, si è riusciti a instaurare nel comitato ristretto. Dovremo fare un altro comitato ristretto, lo faremo martedì, tema per tema”. Così il presidente della Affari sociali Francesco Zaffini (FdI) dopo la riunione del comitato ristretto sul fine vita. "Oggi i relatori hanno portato degli schemi di lavoro tema per tema. Per martedì sera ci porteranno un testo ordinato, che verrà poi assunto dalle commissioni riunite come testo base. Su quello apriremo tutta la fase emendativa. L’obiettivo, io spero che sia comune tra maggioranza e opposizione, è che si vada in aula con i relatori”