Biotestamento. Romani (Idv): “Legge non abbassa impegno medici”

Biotestamento. Romani (Idv): “Legge non abbassa impegno medici”

Biotestamento. Romani (Idv): “Legge non abbassa impegno medici”
"Il biotestamento non facilita la morte di nessuno e non abbassa l’impegno che i medici metteranno nel curare le persone, né abbasserà il loro talento e dedizione. Ma è giusto guardare in faccia la realtà e riconoscere che il dolore e le situazioni estreme esistono”, così il vicepresidente della Commissione Sanità del Senato sul provvedimento che verrà prossimamente esaminato dall'Aula di Palazzo Madama.

“Al centro del mondo di un medico c’è il benessere del proprio paziente. Spesso, molto spesso, questo benessere coincide con la sua guarigione e il ripristino e il mantenimento di uno stato di buona salute. Altre volte, purtroppo, il benessere è altro. Alcune persone si trovano a dover affrontare percorsi il cui esito è tristemente certo. Il medico, nei loro confronti, opera per aiutarli a mantenere il più alto grado di benessere possibile. In quei casi, tuttavia, per benessere si intende un insieme di morale alto, di attività sociale, di possibilità di continuare a condurre le loro vite nel modo migliore”. Lo dichiara il senatore Maurizio Romani (Idv) vicepresidente della Commissione Sanità.

“Nessuno – precisa il parlamentare – mette in discussione questa missione della medicina. Il biotestamento, di certo, non vuole aprire le porte a orde di medici che non vedono l’ora di liberarsi dei pazienti scomodi per tornarsene a casa prima. Pensare questo, come sembra leggendo certi articoli di certi giornali, significa distorcere con malizia i fatti e le idee per creare polemica e fomentare rabbia. Il biotestamento sarà un processo comunque complesso, regolato e controllato. Non sarà possibile, per nessuno, schioccare le dita e ordinare ai propri medici di lasciarlo morire come se si ordinasse un cappuccino a un bar. Non è quello lo scopo della legge e non è quello, certamente, lo scopo della medicina”.

“Tuttavia – spiega ancora Romani – trovo sia miope non riconoscere che, semplicemente, esistono situazioni diverse e persone diverse, al mondo. Di conseguenza esistono limiti diversi per ognuno di noi, anche in quel che intendiamo e percepiamo come benessere. Il biotestamento non facilita la morte di nessuno e non abbassa l’impegno che i medici metteranno nel curare le persone, né abbasserà il loro talento e dedizione. Ma è giusto guardare in faccia la realtà e riconoscere che il dolore e le situazioni estreme esistono”.

Per il senatore dunque “proprio per questo motivo, oggi, è necessario creare un sistema nuovo in cui ogni risorsa possa diventare uno strumento a disposizione del processo di terapia. Non mi stancherò di ripetere questi due concetti: che la medicina deve essere unica e integrata in tutte le sue branche, come unico e inscomponibile è l’essere umano; e che il benessere di una persona è un concetto che può cambiare al cambiare del paziente e che deve essere individuato, caso per caso, con il dialogo e con un approccio medico attento e specifico”. 

28 Ottobre 2017

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