Il Ministero della Salute ha avviato dall’inizio del 2025 un articolato percorso per aggiornare il decreto ministeriale del 9 novembre 2015, che regola le funzioni dell’Organismo statale per la cannabis. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, rispondendo in Commissione Affari sociali alla Camera all’interrogazione di Marianna Ricciardi (M5S).
L’obiettivo è adeguare la normativa alle nuove evidenze scientifiche, agli sviluppi regolatori in alcuni Paesi Ue e all’inserimento di monografie nella Farmacopea europea. Per questo, il Ministero ha attivato un confronto strutturato con Regioni, Province autonome, lo Stabilimento chimico farmaceutico militare e l’Istituto superiore di sanità (Iss).
Tra le iniziative già realizzate, Gemmato ha citato la riunione con le Regioni del 17 aprile 2025 per presentare i dati ISS sulle prescrizioni e avviare la consultazione sui fabbisogni da comunicare all’International Narcotics Control Board per il 2026. Il 28 aprile è stato poi siglato un Accordo con l’ISS per il “Supporto tecnico-scientifico alle attività dell’Organismo statale della Cannabis”, che prevede il monitoraggio delle prescrizioni magistrali attraverso una piattaforma informatica dedicata, l’implementazione del sistema di fitovigilanza “Vigierbe”, corsi di formazione e report periodici.
Il Ministero ha inoltre inviato il 12 giugno un questionario a tutte le Regioni per raccogliere informazioni su regolamentazione, piano terapeutico e rimborsabilità, e ha tenuto un ulteriore incontro con l’Iss il 10 ottobre per definire gli aspetti chiave per la revisione del decreto.
Infine, è stato confermato il potenziamento dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, al fine di garantire standard qualitativi elevati, standardizzazione dei processi – anche attraverso la produzione di oleolita – e la piena soddisfazione della domanda dei pazienti in trattamento con cannabis medica.
La replica di Ricciardi (M5S): “Su cannabis medica Governo non abbia pregiudizi, lavoriamo insieme”
“Sono parzialmente soddisfatta dalla risposta del ministero della Salute alla mia interrogazione a proposito della cannabis medicinale. Parliamo di un farmaco con evidenze documentate nel trattamento di diverse patologie a proposito del quale mancano oggi criteri uniformi a livello nazionale per la rimborsabilità, fatto che determina un divario nell’accesso alle cure da un territorio all’altro. Ma le criticità sono diverse: pianificazione del fabbisogno, disomogeneità regionali, insufficiente produzione nazionale e conseguente dipendenza dall’estero. Accolgo con favore il fatto che sia in corso un confronto, la modifica della piattaforma e il potenziamento dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, tutte rassicurazioni arrivate nella risposta del sottosegretario Gemmato al mio quesito. Restano però dei problemi: non risultano ad esempio coinvolte le associazioni dei pazienti e sarebbe bene invece farlo, perché potrebbero dare indicazioni preziose a proposito dell’accessibilità alle cure. In alcune zone del Paese, parliamo di costi da mille a duemila euro al mese per poter fare il trattamento e questo è inaccettabile perché non risulta tutelato il diritto alla Salute dei pazienti. Invitiamo quindi il governo a lavorare insieme mettendo da parte l’ideologia e i pregiudizi. Garantisco all’esecutivo un approccio assolutamente collaborativo per raggiungere l’obiettivo comune: garantire a tutti i malati un accesso equo e omogeneo a questo trattamento”, ha dichiarato Marianna Ricciardi, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali, in occasione del question time in Commissione.