Dai vaccini ai test aumentano i servizi in farmacia e meno burocrazia per i pazienti cronici. Ok dalla Camera, il Ddl Semplificazioni diventa legge

Dai vaccini ai test aumentano i servizi in farmacia e meno burocrazia per i pazienti cronici. Ok dalla Camera, il Ddl Semplificazioni diventa legge

Dai vaccini ai test aumentano i servizi in farmacia e meno burocrazia per i pazienti cronici. Ok dalla Camera, il Ddl Semplificazioni diventa legge

Il disegno di legge per la semplificazione, approvato da Montecitorio dopo l’ok del Senato, introduce importanti novità in ambito sanitario: estese alla telemedicina le sanzioni per false certificazioni, semplificata la governance dell’Irccs Gaslini, rafforzati gli obblighi per la comunicazione di carenze farmaceutiche. IL TESTO

Con il via libera definitivo della Camera, il Ddl Semplificazioni diventa legge e porta con sé un pacchetto di novità che promette di cambiare concretamente la quotidianità di pazienti, medici e farmacie. Tra le pieghe di un provvedimento nato per tagliare la burocrazia, infatti, spuntano misure che ridisegnano il perimetro dei servizi territoriali, accelerano gli interventi contro le carenze di farmaci e alzano l’asticella delle responsabilità in telemedicina. Un intervento a tutto campo che, mentre amplia il ruolo delle farmacie come presidio sanitario di prossimità, punta a garantire maggiore continuità terapeutica ai pazienti cronici e a rafforzare gli strumenti di vigilanza del sistema.

Telemedicina: nuove regole, ma anche nuove responsabilità
L’articolo 58 estende al contesto digitale le severe sanzioni già previste per le certificazioni false. In pratica, anche le certificazioni mediche rilasciate in telemedicina, se basate su dati clinici non direttamente constatati o oggettivamente documentati, potranno costare al medico la radiazione dall’albo e il licenziamento se operante nel pubblico o convenzionato.

La definizione dei casi e delle modalità di telecertificazione sarà demandata a un Accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni su proposta del Ministero della Salute.

Irccs Gaslini: verso una governance più snella
Con l’articolo 59, il Ddl interviene su uno degli Irccs più prestigiosi del Paese: il “Giannina Gaslini” di Genova, centro d’eccellenza per la pediatria e la ricerca.

Il cambiamento più evidente riguarda la nomina del presidente del c.d.a., che non sarà più effettuata con decreto del Presidente della Repubblica, ma direttamente dal Ministro della Salute, su designazione della Fondazione Gaslini. Resta confermata la nomina degli altri componenti da parte del Ministro, sulla base dello statuto.

Farmacia dei servizi
Con l’articolo 60 della recente normativa, viene ridefinito in maniera sostanziale il ruolo delle farmacie all’interno del Servizio sanitario nazionale. L’intervento normativo modifica il decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153, il quale rappresenta la pietra miliare nell’introduzione del modello italiano di “Farmacia dei Servizi”. Fin dal principio, tale modello ha inteso trasformare la farmacia da semplice punto di dispensazione del farmaco a presidio socio-sanitario integrato, capace di offrire prestazioni e servizi alla cittadinanza in sinergia con i medici di medicina generale, i pediatri e gli altri attori del sistema sanitario territoriale.

Tra le novità più rilevanti, vi è l’estensione della distribuzione per conto delle farmacie, che non riguarderà più soltanto i farmaci, ma anche i dispositivi medici necessari per i trattamenti dei pazienti, rafforzando il legame tra farmacie e strutture sanitarie. Ancora più importante è la possibilità concessa ai farmacisti di eseguire analisi di prima istanza anche quando non rientrano nell’ambito dell’autocontrollo, ampliando di fatto l’offerta diagnostica direttamente sul territorio.

Di particolare rilievo è anche l’estensione dell’ambito vaccinale: d’ora in poi le farmacie potranno somministrare tutti i vaccini previsti dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale, non solo quelli antinfluenzali e anti-Covid, e farlo nei confronti di soggetti dai 12 anni in su (la normativa precedente prevedeva il limite dei 18 anni). Inoltre, restano confermate le funzioni già in essere, come l’esecuzione di test diagnostici tramite prelievi nasali, salivari o orofaringei.

Un ulteriore passo avanti è rappresentato dalla possibilità per le farmacie di offrire test decentrati per il contrasto all’antibiotico-resistenza, un campo sempre più strategico per la salute pubblica. A ciò si aggiungono i servizi di telemedicina, che potranno essere erogati nel rispetto delle linee guida nazionali, e i test di screening per l’epatite C, da svolgere con l’ausilio di personale abilitato.

Una novità che avvicina ancora di più la farmacia al cittadino è la possibilità, ora riconosciuta, di scegliere il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta direttamente in farmacia. Un passaggio che semplifica la vita delle persone, specie nei piccoli comuni o per le fasce più fragili della popolazione.

È però importante sottolineare che le prestazioni relative alla somministrazione di vaccini, ai test sull’antibiotico-resistenza, alla telemedicina e allo screening per l’epatite C saranno a carico dell’utente.

Dal punto di vista logistico e organizzativo, il legislatore ha aperto alla possibilità che i servizi sanitari siano erogati anche in locali separati dalla farmacia, purché autorizzati e rispondenti a determinati requisiti igienico-sanitari. In questi spazi, tuttavia, è vietata qualsiasi forma di vendita di farmaci o prodotti sanitari. Il riconoscimento visivo di questi ambienti sarà garantito da un’insegna con la dicitura “Farmacia dei servizi” accanto alla tradizionale croce verde.

Inoltre, per favorire l’accesso ai servizi, viene riconosciuta la possibilità a più farmacie – anche appartenenti a titolari diversi – di condividere gli stessi spazi per l’erogazione di servizi sanitari, grazie alla stipula di contratti di rete. Questa forma di collaborazione interprofessionale, già prevista in altri settori produttivi, si configura qui come uno strumento innovativo per estendere la portata della rete farmaceutica anche nei territori più difficili.

L’intero impianto normativo è sorretto da una clausola di invarianza finanziaria, che stabilisce che le novità introdotte non dovranno comportare maggiori oneri per la finanza pubblica. Inoltre, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, sarà compito del Ministero della Salute, di concerto con il MEF e previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, definire i criteri per l’adesione delle farmacie pubbliche ai nuovi servizi.

Farmaci carenti: allerta più rapida, ma multe più salate
Con l’articolo 61, si accorciano i tempi di preavviso (da quattro a due mesi) che le aziende titolari di AIC devono rispettare per comunicare ad Aifa l’interruzione della commercializzazione di un medicinale. La comunicazione dovrà essere rinnovata in caso di prolungamento dell’interruzione.

Nel contempo, si inaspriscono le sanzioni, con multe fino a 36.000 euro se la mancata comunicazione riguarda farmaci “critici” inseriti nell’elenco Aifa.

L’obiettivo è rendere più tempestivo il monitoraggio e la risposta alle carenze, un fenomeno in crescita che ha messo in difficoltà pazienti e professionisti, soprattutto durante l’inverno.

Pazienti cronici: meno burocrazia, più continuità terapeutica
L’articolo 62 introduce una misura molto attesa dai pazienti cronici e dai medici di base. Il medico potrà indicare nella ricetta Ssn dematerializzata la posologia e la quantità di farmaci da erogare fino a 12 mesi, evitando visite ripetute solo per il rinnovo della terapia.

Il farmacista, a sua volta, potrà consegnare ogni mese la quantità necessaria per 30 giorni di terapia, e dovrà segnalare eventuali criticità nell’aderenza terapeutica al medico.

Inoltre, sarà possibile ottenere i farmaci prescritti anche con documentazione di dimissione ospedaliera o referti del pronto soccorso, senza dover attendere una nuova prescrizione. Un passo avanti concreto nella continuità delle cure e nella semplificazione dei percorsi assistenziali.

27 Novembre 2025

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