Il Fmi preme sulla sanità, ma l’Italia insiste sulle pensioni

Il Fmi preme sulla sanità, ma l’Italia insiste sulle pensioni

Il Fmi preme sulla sanità, ma l’Italia insiste sulle pensioni
Il Fondo monetario internazionale invita i Paesi a diminuire la spesa sanitaria, ma le prime indiscrezioni sulla manovra economica del Governo italiano non prevedono particolari interventi in sanità

Le riforme previdenziali degli ultimi anni permetteranno all’Italia di reggere la spesa pensionistica del prossimo futuro, ma la spesa sanitaria è fuori controllo e necessita di importanti correttivi. A fare il punto sul tendenziale di spesa del nostro Paese – e non solo – è il Fiscal Monitor del Fondo monetario internazionale, che stima per le pensioni un aumento di spesa dello 0,7% nei prossimi 40 anni, cioè una media del 14,7% del Pil nel 2050, con picchi oltre il 15% in Spagna e oltre il 20% in Grecia. L’Italia, invece, dovrebbe contenere il boom grazie alle riforme previdenziali degli ultimi anni. Secondo il Fmi, però, le cose andranno meno bene per la spesa sanitaria che, in rapporto al Pil, dovrebbe salire dalla media del 6,3% fino all’11% nel 2050. Una tendenza che non risparmierà l’Italia e su cui il Fmi chiedere di intervenire con riforme in grado di calmierare i prezzi e ridurre la domanda, introducendo anche forme di co-pagamento in modo da disincentivare le richieste di assistenza non autenticamente motivate.

Al momento, però, grandi correttivi per la sanità non sarebbero previsti nella manovra da 28 miliardi allo studio del Governo italiano. Anche perché l’Esecutivo pretende dalle Regioni l’equilibrio dei bilanci, ma ha sottolineato che per ottenerlo, dovranno cavarsela da sole. A Campania, Calabria, Molise è Lazio (cioè le Regioni con i conti i rosso e i piani di rientro in atto) è già arrivata la stangata dei fondi Fas, che il Governo gli ha negato rendendo con molta probabilità necessario un aumento delle addizionali Irap e Irpef.
Di sanità però, nella manovra, ancora non si parla. In gioco, tuttavia, potrebbero essere gli 800 milioni di euro per la copertura del ticket euro sulla diagnostica, campo di battaglia tra Stato e Regioni anche nella manovra dello scorso anno. Una limatura potrebbe arrivare anche sulla spesa farmaceutica e Fondo sanitario nazionale. Ma al momento, le uniche indiscrezioni sulla manovra, parlano di previdenza, con un dimezzamento delle fasce di accesso alla pensione di anzianità e a quella di vecchiaia, che permetterebbe di recuperare ogni anno 1,6 miliardi. Previsto anche l’intervento sulle pensioni di invalidità civile, per le quali si introdurranno fasce di reddito.

 

17 Maggio 2010

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