Manovra. Aris: “Bene l’aggiornamento delle tariffe. Che valgano per tutti”

Manovra. Aris: “Bene l’aggiornamento delle tariffe. Che valgano per tutti”

Manovra. Aris: “Bene l’aggiornamento delle tariffe. Che valgano per tutti”
“L’auspicioè che una volta tanto la sanità convenzionata sia vista e trattata per quello che è il suo ruolo di parte integrante del Ssn, e non come un mostro famelico pronto a sottrarre risorse piuttosto che dedito ad offrire un sostegno reale al comparto sanitario. Il Governo i finanziamenti, per quanto siano ancora insufficienti, li ha messi: ora bisognerà controllare che arrivino tutti alla destinazione per cui sono stati erogati, senza sperdersi per vie traverse”.

“Finalmente si comincia a vedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. Speriamo di non prendere lucciole per lanterne, come dice il vecchio adagio popolare, nel timore di esserci illusi”.

Favorevole, ma con una certa riserva, il commento del Presidente dell’Aris, Padre Virginio Bebber, sulle disposizioni contenute nell’art. 66 della Bozza di Legge di Bilancio 2026, laddove si prevede l’ulteriore incremento del finanziamento destinato all’aggiornamento delle tariffe per la remunerazione delle prestazioni ospedaliere per acuti (1 miliardo per il 2026 ed un miliardo e 350 milioni a decorrere dal 2027) e per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, offerte dalla sanità privata convenzionata.

“La soddisfazione – spiega P. Bebber – nasce dal vedere che il Governo accoglie finalmente le obiezioni poste sin dal momento in cui fu annunciata l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario. Obiezioni che, se in un primo momento ottennero il rinvio dell’entrata in vigore del nuovo tariffario, tuttavia non sono servite a cambiare granché”.

“Per questo – prosegue Bebber -, abbiamo continuato a chiedere se non altro di aggiornare le tariffe – ferme da oltre 10 anni – adeguandole ai costi reali di un mercato con prezzi sempre più in crescita. E la nostra non era una richiesta fuori luogo, vista la sopravvenuta insostenibilità dell’offerta di un servizio in costante e gravosa perdita. Ciò che ha portato diverse nostre strutture a chiudere i battenti. Tra l’altro per le nostre strutture non profit convenzionate, l’aggiornamento tariffario dovrebbe riuscire a malapena a coprire i costi reali delle prestazioni offerte, in alcuni casi addirittura inferiori, per le casse dello Stato, a quelli del pubblico”.

Positivo anche l’incremento del tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni sanitarie da strutture convenzionate (art. 80) fondamentale per liberare le energie degli ospedali accreditati per soddisfare la domanda di salute dei pazienti e rispondere alle liste d’attesa.

“L’auspicio – conclude il Presidente Bebber – è che una volta tanto la sanità convenzionata sia vista e trattata per quello che è il suo ruolo di parte integrante del Ssn, e non come un mostro famelico pronto a sottrarre risorse piuttosto che dedito ad offrire un sostegno reale al comparto sanitario, addirittura imprescindibile per tante forme di assistenza. Il Governo i finanziamenti, per quanto siano ancora insufficienti, li ha messi: ora bisognerà controllare che arrivino tutti alla destinazione per cui sono stati erogati, senza sperdersi per vie traverse”.

21 Ottobre 2025

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