“Veniamo da anni di blocco delle assunzioni e di sotto-finanziamento del Fondo sanitario nazionale. Ora si apre una nuova stagione di finanziamento del Fondo, cosa che è avvenuta negli ultimi tre anni e continuerà anche quest’anno” e di “nuove assunzioni per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale pubblico, a partire da medici e infermieri”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, parlando con i giornalisti a margine di un convegno sull’antibiotico resistenza organizzato a Roma dalla Siu, la Società Italiana di Urologia.
Le assunzioni, ha spiegato Gemmato, “rispetto al passato, saranno in ‘più’, perché prima erano bloccate, ma si erano anche sbagliati i numeri di programmazione sanitaria: se oggi mancano medici e infermieri, è perché chi ha fatto quei calcoli dieci anni fa ha sbagliato completamente. Ora, con questa legge, stiamo cercando di invertire la rotta”.
Il sottosegretario ha poi confermato l’innalzamento del tetto per la spesa farmaceutica che però, ha precisato, sarà “un po’ inferiore allo 0,5%” di cui parlavano le prime ipotesi. Ha anche sottolineato come questo rappresenti “un ulteriore segnale concreto di attenzione al tema dell’antibiotico-resistenza”.
Presenti all’evento Siu anche il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, e il presidente Fiaso, Giovanni Migliore.
Per Filippo Anelli “è ancora presto” per dare “un giudizio definitivo” sulla manovra, “c’è però un fatto positivo: ci saranno 2,4 miliardi in più per la sanità, e questo è sicuramente merito del Ministro Schillaci, un lavoro che reputo encomiabile”. Anelli ha però manifestato qualche preoccupazione spiegando che “il vero problema” sta nella “destinazione di questi fondi: bisogna capire si intende articolare la manovra. Noi abbiamo già detto chiaramente che vorremmo che quei soldi andassero ai professionisti, non altrove. Oggi il nodo centrale è rappresentato dalla cosiddetta ‘coperta pensionistica’: molti medici vanno in pensione, le liste d’attesa si allungano, e i nuovi ingressi non bastano a colmare il vuoto. Se davvero si vuole incidere sulle liste d’attesa, serve un cambio di passo: incentivare le assunzioni e garantire che entrino più medici di quanti ne escano”, ha aggiunto Anelli.
Il timore del presidente Fnomceo è che “nonostante l’aumento delle risorse, i tagli non siano finiti. Bisogna stabilire delle priorità”, ha ribadito, “e la priorità adesso sono i professionisti, perché senza di loro il sistema sanitario non regge. Senza professionisti, non si può fare salute”.
“Negli ultimi anni abbiamo ricevuto una grande attenzione da parte del Governo per la sanità”, ha detto Giovanni Migliore. “Il Fondo Sanitario Nazionale ha raggiunto livelli mai toccati prima. Le anticipazioni ci convincono e ci convince il fatto che ci saranno risorse aggiuntive”. Anche per il presidente Fiaso, però, “non basta avere più fondi, riteniamo che sia fondamentale restituire alle aziende sanitarie, che sono lo scheletro e l’ossatura del Ssn, quel perimetro di azione manageriale che consente di usare bene le risorse a disposizione e per questo ci vuole competenza”.