“Il nostro sistema sanitario nazionale si basa sul pilastro della universalità. Lo celebriamo tutti e giustamente, ma la realtà è ben diversa, tant’è che accanto ad universalismo cominciano ad apparire degli aggettivi che non lasciano spazio a dubbi, ma ad una sola certezza: il sistema sanitario nazionale così com'è presenta gravi criticità e questo ci impone di metterlo in protezione con un serio ammodernamento strutturale. Quando si parla, infatti, di universalismo diseguale, l’ossimoro mi fa sorgere qualche perplessità. Parlare di welfare selettivo disegna innanzi a noi una prospettiva su cui dobbiamo aprire un confronto maturo e responsabile che non deve rimanere strozzato da nodi ideologici, colori politici e ipocrisie. È quindi quanto mai urgente e indifferibile mettere mano ad una ristrutturazione importante del sistema che presenta preoccupanti e crescenti disuguaglianze territoriali e sociali".
Lo dichiara in una nota Luigi d’Ambrosio Lettieri (Direzione Italia), componente Commissione Sanità Senato, intervenuto all’incontro organizzato da Fondazione Gimbe sul tema “La governance sanitaria tra Stato e Regioni: chi tutela oggi la salute delle persone?”.
"Il nostro primario dovere è quello di dare ai cittadini maggiori garanzie sul diritto costituzionale alla tutela della salute. Possiamo farlo, dobbiamo farlo e se lo faremo tenendo presenti anche le indicazioni che provengono dalle indagini condotte dalle commissioni parlamentari di Senato e Camera e dal secondo rapporto Gimbe ribadite dal presidente Cartabellotta nell'odierno, apprezzato convegno alla Leopolda, saremo sulla strada giusta. Devono dunque entrare nella priorità dell'agenda politica interventi legislativi, anche di rango costituzionale, regolatori e regolamentari capaci di restituire omogeneità ai livelli assistenziali oggi gravemente pregiudicati da una progressiva frammentazione regionale, come confermano i dati della mobilità passiva tra territori e da lunghe liste di attesa. Nel paniere dei Lea si dovranno garantire prestazioni e servizi di elevato valore sanitario, legittimate dal rigore della scienza e ad alto contenuto etico-sociale. Ma al tempo stesso si dovranno cancellare quelle di scarsa utilità o addirittura dannose e i cui oneri economici non possono gravare sulla finanza pubblica", prosegue.
"Il legislatore dovrà intervenire altresì sulla revisione dei criteri per la detraibilità delle spese sanitarie e sulla riforma complessiva della sanità integrativa che deve essere ben regolamentata per poter svolgere un’zione di efficace di supporto alla sanità pubblica e mai sostitutiva. Detto ciò, è urgente e dirimente -rispetto al rilancio di un sistema che garantisca davvero il diritto alla salute di tutti i cittadini, in modo omogeneo sul territorio nazionale – impegnarsi per una concreta e proficua integrazione tra sfera sanitaria e sociale, con una nuova governance che orienti maggiori risorse economiche e umane verso la cronicità, la prevenzione e l'assistenza territoriale. Programmazione del fabbisogno degli operatori sanitari, percorsi formativi, accesso alle scuole di specializzazione e numero delle borse di studio unitamente a un efficace contrasto a sprechi e corruzione sono capitoli dello stesso progetto organico di riforma della nostra sanità nel quale dovremo coinvolgere sin da subito le organizzazioni di cittadinanza attiva, promuovendo un necessario processo di responsabilizzazione che passa dal rilancio di programmi di informazione, educazione e guida al corretto accesso ai servizi sanitari”, conclude D'Ambrosio Lettieri.