Piantare alberi negli ospedali come gesto concreto per unire la tutela della salute delle persone alla salvaguardia dell’ambiente. È questo il cuore del progetto “Un Albero per la Salute”, giunto alla sua terza edizione, inaugurata questa mattina all’Ospedale Isola Tiberina Gemelli Isola di Roma alla presenza del Ministro della Salute, Orazio Schillaci.
L’iniziativa, promossa dalla Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (Fadoi) in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri – Raggruppamento Tutela della Biodiversità e con il supporto del Ministero dell’Ambiente, ha l’obiettivo di contrastare l’impatto ambientale del settore sanitario, responsabile di quasi un decimo delle emissioni di gas serra nei Paesi occidentali.
“La salute umana e la salute del pianeta sono due facce della stessa medaglia”, ha dichiarato il Ministro Schillaci nel suo intervento, sottolineando come il progetto si inserisca pienamente nella visione “One Health”, un approccio integrato che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. “In un’epoca segnata dai cambiamentiamenti climatici, dall’inquinamento e dalle nuove sfide sanitarie globali, è indispensabile considerare la salute come un bene unico e interdipendente”.
Schillaci ha ricordato i dati Ocse, secondo cui gli ospedali producono circa un terzo dei gas serra liberati nell’ambiente, e ha annunciato che gli interventi di ammodernamento previsti dal Pnrr per efficientare il sistema ospedaliero avranno ricadute positive anche in termini di riduzione dell’inquinamento. “Parallelamente, il lavoro che stiamo portando avanti per rafforzare l’assistenza di prossimità – che deve contribuire ad abbattere i ricoveri inappropriati – è destinato a produrre risultati importanti anche sotto questo punto di vista”.
Il Presidente di Fadoi, Francesco Dentali, ha sottolineato la necessità di una strategia nazionale organica: “In Italia il tema della decarbonizzazione sanitaria è ancora in fase embrionale. Occorre ora compiere il salto di qualità e mettere in atto una strategia nazionale che consenta di agire sui fattori maggiormente inquinanti del nostro sistema sanitario, intervenendo non da ultimo sulle filiere di farmaci e dispositivi medici, responsabili di circa due terzi delle emissioni di gas serra”.
Il Presidente eletto Fadoi, Andrea Montagnani, ha aggiunto: “Come rimarcato dal rapporto Ocse, le linee di intervento dovrebbero riguardare in primo luogo la realizzazione di strutture ospedaliere low carbon e resilienti, l’orientamento degli appalti verso fornitori di farmaci e dispositivi medici meno inquinanti, e una migliore presa in carico territoriale che riduca i ricoveri impropri. Un obiettivo che non può prescindere da una maggiore integrazione tra servizi sociali e sanitari”.
Dario Manfellotto, Presidente della Fondazione Fadoi, ha ricordato che “un ambiente sano è alleato della buona sanità perché aiuta a contrastare l’insorgere di malattie gravi. Come ricordava Papa Francesco, ‘non possiamo pretendere di essere sani in un mondo malato’. Per questo è necessario unire la competenza della medicina con quella delle scienze ambientali, in un’ottica One Health”.
Il valore terapeutico del verde ospedaliero
Il progetto, che in tre anni ha portato alla messa a dimora di 100 alberi in 38 ospedali italiani, non ha solo un valore simbolico. “Numerosi studi dimostrano come la presenza di spazi verdi possa contribuire al recupero psicologico e fisico e migliorare addirittura l’aderenza alle terapie”, ha osservato il Ministro, evidenziando l’importanza di azioni sinergiche e buone pratiche in un’ottica di prevenzione.
Particolare soddisfazione è stata espressa per il coinvolgimento delle scuole nell’iniziativa: “Educare i più giovani alla tutela dell’ambiente è anche una forma di prevenzione: prevenzione delle malattie, ma anche dell’indifferenza verso il mondo che ci ospita”.
Schillaci ha infine ringraziato Fadoi e l’Arma dei Carabinieri per l’impegno profuso, auspicando che “da questi alberi, che oggi piantiamo insieme, possa crescere una nuova cultura della salute, radicata nella conoscenza, nella solidarietà e nel rispetto per la natura”.
Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il Generale Raffaele Manicone, Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Biodiversità, e il Direttore Generale dell’Ospedale Isola Tiberina Giovanni Arcuri, che ha definito il progetto “un ulteriore passo avanti verso un modello di ospedale capace di coniugare innovazione, qualità assistenziale e rispetto per l’ambiente”.