D’Ambrosio Lettieri (Pdl): “Bene decreto Balduzzi-Profumo su incremento posti in Medicina”
“Avevo sollevato il problema sostenendo le ragioni della protesta degli studenti e portandole all’attenzione del Governo attraverso una interrogazione parlamentare”, spiega D’Ambrosio Lettieri dicendosi “soddisfatto non solo perché questo incremento va incontro alle aspettative dei tanti studenti universitari che non hanno potuto immatricolarsi, ma anche perché viene riconosciuto un principio a mio parere dirimente e sottolineato nella mia interrogazione: la necessità di coniugare il diritto allo studio con le esigenze del mercato del lavoro, salvaguardando qualità e merito".
Forti erano state le proteste degli studenti anche in riferimento alle modalità di accesso alle Facoltà a numero chiuso e ai relativi test di ammissione. D’Ambrosio Lettieri – che aveva presentato in merito una interrogazione parlamentare e sostenuto la necessità di guardare ai fabbisogni espressi dalle Regioni soprattutto per quanto riguarda le professioni di carattere scientifico, in particolare medici, infermieri ed odontoiatri e di tenere conto degli appelli allarmanti sulla carenza di queste figure professionali lanciati dalla Federazione nazionale Ordini dei Medici e degli Odontoiatri – “plaude”, quindi, all’iniziativa di Balduzzi e Profumo, ma auspica, nel contempo, “che si apra una seria riflessione sulle modalità di accesso alle Facoltà a numero chiuso. La riforma Gelmini – afferma il senatore – ha avviato una preziosa opera di innovazione nel sistema universitario italiano. Tuttavia vanno affrontati e sciolti nodi di carattere sostanziale, alla base delle contraddizioni evidenti tra il diritto allo studio e la pratica dei test di ingresso che, specialmente per Facoltà come quelle delle professioni sanitarie, in particolare Medicina e Odontoiatria, presentano numerose incongruenze".
"A mio parere il numero chiuso, che ha il duplice obiettivo di definire il numero di studenti che ciascuna Università dovrà formare e il numero di laureati in funzione delle richieste provenienti dal mercato del lavoro – conclude il segretario della Commissione Sanità di Palazzo Madama – non può e non deve essere messo in discussione. Ciò che va ripensata è la modalità di accesso ai corsi con valutazioni più approfondite delle qualità e delle capacità psico-attitudinali e che tenga conto anche del curriculum studi di ciascun candidato".
24 Novembre 2011
© Riproduzione riservata
Gli speciali
I più letti

Case della Comunità. Garattini: “I medici di famiglia devono diventare dipendenti del Ssn”

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Manovra. Ginecologi: “Ritiro immediato dell’emendamento Biancofiore, mette a rischio medici e pazienti”

Processo penale, ora il medico può chiamare in causa l’assicurazione

Direttori sanitari presentano 5 misure concrete per rafforzare il loro ruolo strategico

Case della Comunità. Garattini: “I medici di famiglia devono diventare dipendenti del Ssn”

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Manovra. Ginecologi: “Ritiro immediato dell’emendamento Biancofiore, mette a rischio medici e pazienti”

Processo penale, ora il medico può chiamare in causa l’assicurazione

Direttori sanitari presentano 5 misure concrete per rafforzare il loro ruolo strategico