Trapianto di isole pancreatiche. In UK ok alla rimborsabilità e le linee guida

Trapianto di isole pancreatiche. In UK ok alla rimborsabilità e le linee guida

Trapianto di isole pancreatiche. In UK ok alla rimborsabilità e le linee guida
Efficacia dimostrata a breve termine, con evidenze di efficacia a lungo termine. Il tutto con un soddisfacente profilo di sicurezza. È quanto afferma la Guida del NICE (National Institute for Health and Clinical Excellence), l’ente britannico che regola l’impiego delle procedure terapeutiche. Il National Specialised Commissioning Team (NSCT), ex National Commissioning Group (NCG), ha infatti stabilito – dopo una lunga trafila burocratica – l’accesso alla rimborsabilità per il trapianto di cellule delle isole pancreatiche come opzione per il trattamento del diabete di tipo I (patologia che colpisce circa 20 milioni di persone nel mondo) nei pazienti con episodi di ipoglicemia non gestibili con le attuali terapie e non prevedibili. 
 
“Negli ultimi 15 anni, il trapianto di isole pancreatiche da donatore in pazienti con diabete di tipo I grave è passato dall’essere una procedura sperimentale relativamente rara ad essere una terapia clinica di successo, il cui uso è diventato più diffuso”, ha spiegato Paul Johnson, direttore dell’Oxford Islet Transplant Programme. “Ad oggi, nel Regno Unito ad esempio, si eseguono ogni anno 15-25 trapianti di questo tipo, in Italia circa 20, in Francia sono una decina i trapianti eterologhi effettuati, così come in Germania. Tuttavia, nonostante il considerevole successo nel mondo, nella maggior parte dei paesi il trapianto di isole pancreatiche continua ad essere finanziato con  sovvenzioni per la ricerca. Nel Regno Unito questa procedura oggi è completamente finanziata dal Sistema Sanitario Nazionale (NHS) ed è gratuita per qualsiasi paziente che soddisfi i criteri di inclusione. È pertanto davvero importante che il trapianto di isole pancreatiche possa essere offerto come terapia salvavita completamente rimborsata per i pazienti in tutta Europa e nelle altre parti del mondo.”

In Europa infatti solo il rigoroso ente d’oltre Manica e la Svizzera riconoscono la rimborsabilità per questo trattamento. “Il rimborso è arrivato a seguito di un lungo processo”, ha spiegato l’esperto inglese nel corso del Simposio “Current issues in pancreas/islet transplantation” in corso a Innsbruck nell’ambito del Congresso AIDPIT/EPITA Winter Symposium. “Punti cruciali per ottenerlo sono stati tutti i dati nazionali e internazionali che siamo riusciti a collezionare nel corso dei tanti anni di lavoro, e l’importanza del peso sociale di questa malattia sui pazienti e sull’intera comunità. Ma alla fine, grazie a tutto questo lavoro e a due percorsi di approvazione separati, seppure fortemente interconnessi, abbiamo ottenuto che il NHS rimborsi completamente la procedura ai pazienti a rischio della vita, e che il NICE abbia stilato delle linee guida evidence-based aggiornate. Il passo successivo, però, senza il quale tutto questo sarebbe inutile, è quello di recuperare il maggior numero possibile di cellule di isole pancreatiche da trapiantare ai chi ne ha necessità”. Per questo dal 2010 le istituzioni britanniche hanno implementato un nuovo sistema di allocazione di risorse, che si basa sia sui dati disponibili per la migliore selezione e il maggiore recupero degli organi, che su un sistema di distribuzione “equo”, che permetta dunque veramente a tutti i pazienti che ne hanno bisogno di ottenere la procedura.

29 Gennaio 2013

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