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Emergenza Urgenza. Sit in della Simeu davanti al Ministero: “Situazione non più tollerabile”. Schillaci: “Cruciali per il Ssn”


Obiettivo della manifestazione davanti alal sede del dicastero della Salute è chiedere provvedimenti urgenti accompagnati da una visione strutturale nel medio-lungo termine. “Nei pronto soccorso mancano circa 5000 medici, in pratica 3 su 10”. Una delegazione è stata ricevuta dal Ministro Schillaci che si è impegnato ad aprire fin da subito una discussione tecnica.

17 NOV -

“Medici e infermieri senza respiro” e “Serve ossigeno per il pronto soccorso”. Sono alcuni dei cartelli esposti dagli operatori sanitari dell'emergenza e del 118, che si sono dati appuntamento oggi sotto al Ministero della Salute, per chiedere di far fronte a “una situazione non più tollerabile”. Sono oltre un centinaio i partecipanti già arrivati e chiamati all'appello dalla Società italiana di medicina di emergenza e urgenza (Simeu) mentre altri stanno arrivando da diverse città italiane per denunciare una crisi raccontata dai numeri: nei pronto soccorso mancano circa 5.000 medici, in pratica 3 su 10.

Obiettivo della manifestazione è chiedere al ministro della salute Orazio Schillaci provvedimenti urgenti accompagnati da una visione strutturale nel medio-lungo termine. “A novembre 2021 - spiega all'ANSA Fabio De Iaco, presidente Simeu, direttore medicina emergenza urgenza ospedale Maria Vittoria di Torino - eravamo in piazza a Roma e ci torniamo ora perché, a distanza di un anno, non è cambiato nulla, se non in peggio. Le strutture di Medicina dell'emergenza-urgenza sono uno dei pilastri principali dell'Servizio sanitario nazionale, quello che interviene negli istanti in cui si gioca la vita e la morte delle persone. Ma siamo in un periodo di grandissima sofferenza e abbiamo la percezione che non ci si renda conto della gravità del problema”.

“In pronto soccorso – evidenzia - facciamo oltre 20 milioni di visite l'anno, ma di fatto gestiamo anche veri e propri `reparti fantasma´: 800.000 `pazienti di nessuno´ vi stanziano per almeno 2 giorni per ricevere cure e 18.000 anziani muoiono in barella in attesa di un posto letto. Mettiamo la toppa ai problemi della sanità e facciamo le veci di quello che non funziona nella medicina del territorio e nei reparti». La conseguenza è che «i tempi di attesa per ricovero in molte regioni superano i 3 giorni”.

“Basti pensare - precisa De Iaco, che dirige la struttura di Medicina emergenza urgenza dell'ospedale Maria Vittoria di Torino - che in Pronto soccorso vengono gestite ogni anno 800.000 persone l'anno per almeno 2 giorni (ma con punte di 5 e 6 giorni), che vengono curati direttamente da noi: sono quelli che chiamiamo `i pazienti i nessuno´, non trovano assistenza in un ricovero ospedaliero e nemmeno sul territorio. Oltre a questo ogni anno 2,8 milioni di persone passano dal pronto soccorso prima del ricovero e attendono in media 14 ore, un tempo enorme rispetto a quello di 6 ore previsto dalle linee guida e soprattutto che varia molto, superando spesso le 36 di attesa in barella”. Praticamente ci sono “interi `reparti fantasma´ di medicina all'interno delle strutture di medicina di Emergenza e Urgenza”. Senza dimenticare che arrivano anche molti pazienti psichiatrici, problema molto cresciuto nell'ultimo periodo, che richiede assistenza a sorveglianza speciale, spesso mancante".

La conseguenza è che in barella trovano la morte sempre più spesso pazienti in attesa di ricovero. “Ogni anno contiamo 18.000 decessi l'anno di persone che hanno aspettato almeno 24 ore al pronto soccorso, in genere anziani malati cronici, che non trovano un letto in reparto dove poter morire con i propri cari accanto e muoiono in barella. Questa - conclude - è una mortalità inappropriata che meriterebbe gestione e dignità differente”.

L’incontro col Ministro Schillaci. “È stato un incontro cordiale, ovviamente preliminare, nel corso del quale abbiamo messo sul tavolo le problematiche più importanti del mondo dell'Emergenza-Urgenza e abbiamo affrontato l'emergenza più immediata che è quella dell'iniezione di risorse umane negli organici di Pronto Soccorso e 118, con particolare riferimento alla possibilità di impiegare gli specializzanti”, spiega De Iaco, uscendo da un incontro con il ministro della Salute, Schillaci, avvenuto in occasione del sit-in che si è svolto questa mattina sotto la sede del ministero per denunciare le difficoltà dei medici e degli infermieri che lavorano nei pronto soccorso italiani.

“Si è parlato anche della possibilità di riconoscere lo status di lavoro usurante per chi lavora nei pronto soccorso - ha aggiunto - Simeu è stata riconosciuta come interlocutrice tecnica per quanto riguarda i problemi dell'emergenza - urgenza. Ci siamo lasciati con l'impegno di aprire un'interlocuzione tecnica già da ora, ma soprattutto per aprire una collaborazione sulla progettazione dell'impianto del nuovo ospedale, che oggi è regolata dal Dm 70, e sul quale Simeu ha molto da dire e ci sarebbe moltissimo da fare”.




17 novembre 2022
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