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Istituito gruppo di lavoro per indagare su commistione tra ambito giudiziario e sanitario

di Mario Sellini

Form – Aupi ha istituito un gruppo di lavoro interdisciplinare costituito da Magistrati, avvocati, psicologi per esaminare il rischio di commistione tra ambito giudiziario e sanitario derivante dall'applicazione dell'art. 473-bis.27 c.p.c. e le potenziali conseguenze negative per gli interventi sanitari a tutela delle persone coinvolte.

14 MAG - Da sempre gli oltre 5.000 psicologi del Servizio Sanitario, ed in particolare i circa 2.000 che operano all’interno dei Consultori Familiari, oltre alle attività cliniche specifiche della professione e dello specifico ruolo dirigenziale, hanno interagito a vario titolo, così come previsto anche dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) con strutture esterne allo specifico ambito sanitario. Nel corso degli anni si è andata consolidando una interazione, articolata e complessa, con enti locali, privato sociale ed in modo sempre più vincolante, con i Tribunali sia in ambito civile che penale fin quasi a diventare un soggetto al quale la Magistratura ha delegato compiti e funzioni sempre più cogenti.

Per ultimo l’articolo "473-bis.27 c.p.c.” della Riforma ‘Cartabia’, sta creando non pochi problemi di implementazione delle norme. La leale collaborazione, assolutamente doverosa, degli psicologi del Servizio Sanitario, è andata problematizzandosi sempre di più. E diverse e contrastanti pronunce giurisprudenziali, anche della Suprema Corte di Cassazione, non hanno sciolti i dubbi e i nodi interpretativi.

Form-AUPI ha raccolto e recepito le problematicità evidenziate dalle colleghe e dai colleghi chiamati a collaborare con i Tribunali, assumendo in prima persona l’onere di fornire indicazioni, interpretative e metodologiche e se del caso, anche ipotesi applicative ed interpretative delle norme.

L’approccio che Form-AUPI ha inteso assumere è quello multidisciplinare e multi professionale. Solo l’integrazione dei molti saperi coinvolti potrà fornire una valutazione complessiva delle criticità che gli psicologi, ma anche significative pronunce giurisprudenziali, evidenziano.

A tal fine Form – AUPI ha istituito un gruppo di lavoro interdisciplinare costituito da Magistrati, avvocati, psicologi, rappresentanti dei professionisti psicologi impegnati in prima linea. Venerdì 10 maggio si è tenuta la prima riunione del gruppo di lavoro, così costituito:
1. Ivan Iacob, Segretario Generale AUPI
2. Catello Parmentola, Psicologo-Psicoterapeuta
3. Giovanni Battista Camerini, Neuropsichiatra infantile e Psichiatra
4. Prof.ssa Giovanna Chiappetta, Professore Ordinario Università della Calabria
5. Prof. Romolo Donzelli, Professore Ordinario Università di Macerata
6. Avv. Giancarlo Savi, Presidente di Avvocatura e Famiglia
7. Pierluigi Palma, Commissario Straordinario Ordine Psicologi Puglia
8. Dott. Stefano Celentano, Giudice presso Corte d’Appello di Napoli
9. Dott. Valerio Guidarelli, Giudice presso Tribunale di Ancona
10. Dott. Marco Pingitore, Dirigente Psicologo CSM Mesoraca – ASP Crotone
11. Dott. Mario Sellini Presidente Form - AUPI

La premessa da cui parte l’istituzione del gruppo di lavoro può essere così sintetizzata.

L’introduzione dell’Art. 473-bis.27 c.p.c. sembra creare un significativo contrasto tra principio di legalità (Autorità Giudiziaria) e principio di beneficità proprio del Servizio Sanitario, nell'ambito dei procedimenti civili riguardanti la separazione, divorzio e affidamento dei figli. Nello specifico i dettami dell’articolo possono apparire in contrasto con i principi sanciti dall’Articolo 32 della Costituzione (consenso informato) e con i precetti del Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi creando una commistione tra ambito giudiziario e sanitario con il rischio concreto di rendere fallimentare qualsiasi intervento sanitario a tutela delle persone coinvolte.

Obiettivi proposti:
- Analizzare in modo approfondito l'art. 473-bis.27 c.p.c., individuando eventuali criticità e le potenziali aree confliggenti tra i principi di legalità e quello di beneficità.
- Valutare la compatibilità dell'art. 473-bis.27 c.p.c. con i principi sanciti dall'art. 32 della Costituzione con i precetti del Codice Deontologico delle Psicologhe e degli Psicologi.
- Esaminare il rischio di commistione tra ambito giudiziario e sanitario derivante dall'applicazione dell'art. 473-bis.27 c.p.c. e le potenziali conseguenze negative per gli interventi sanitari a tutela delle persone coinvolte.
- Formulare eventuali proposte concrete per dirimere le criticità emerse e garantire un equilibrato bilanciamento tra i principi di legalità e beneficità, nel rispetto dei diritti e delle garanzie di tutte le parti coinvolte.
- Promuovere il confronto e la collaborazione tra i diversi attori interessati (magistrati, avvocati, psicologi, etc.) al fine di individuare soluzioni condivise e sostenibili.
- Predisporre un documento conclusivo che riassuma i lavori del Gruppo di Lavoro, le criticità emerse, le proposte formulate e le raccomandazioni operative da fornire agli psicologi chiamati a svolgere questa attività nel rispetto dell'art. 473-bis.27 c.p.c., della normativa in materia di consenso informato e delle prescrizioni del Codice Deontologico, nonché della specifica funzione non solo professionale ma anche dirigenziale che sono chiamati a svolgere nelle strutture del Servizio Sanitario.

Sarà poi compito degli esperti definire o ridefinire, in concreto, gli obiettivi.

Mario Sellini
Presidente Form - AUPI

14 maggio 2024
© Riproduzione riservata

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