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Comparto sanità. Uil Fpl: “Sugli aumenti troppe inesattezze. Cifre ben lontane dai roboanti annunci”. La simulazione della busta paga


Per fare chiarezza e sgomberare dubbi, il centro studi Uil-Fpl in collaborazione con esperti in materia previdenziale e fiscale, ha simulato gli effetti della bozza del Ccnl 2022/2024 rispetto alle buste paga attuali: solo circa 42 euro nette in più al mese. Longobardi: “Siamo aperti ad un confronto politico con il Governo nell’ottica di trovare soluzioni alle criticità avanzate sui tavoli della trattativa per i rinnovi”. LA SIMULAZIONE

30 GEN -

“La Uil Fpl ha espresso la propria contrarietà alla firma del rinnovo dei Ccnl Sanità Pubblica 2022/2024, così come per le Funzioni Locali, a causa dell'insufficienza delle risorse postate per garantire una crescita reale dei salari e dell'assenza di strumenti concreti volti alla valorizzazione economica e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori dei due comparti. Ci siamo imbattuti in questi giorni in numeri e dati non corrispondenti alle cifre reali nette che le lavoratrici e i lavoratori del comparto della sanità pubblica avrebbero realmente percepito in busta paga, qualora si fosse sottoscritta la preintesa del rinnovo contrattuale”.

Così in una nota Rita Longobardi Segretaria Generale Uil-Fpl che per fare chiarezza e sgomberare dubbi da grossolane inesattezze, punta i riflettori sugli effetti della bozza del Ccnl 2022/2024 rispetto alle buste paga attuali, elaborati dal centro studi Uil-Fpl in collaborazione con esperti in materia previdenziale e fiscale.

Con una Indennità di Vacanza contrattuale già elargita e l'applicazione del nuovo cuneo fiscale 2025 ( i cui effetti sono già visibili nelle buste paga di gennaio) gli aumenti netti reali mensili in busta paga sarebbero stati i seguenti:

-Profilo infermiere (ex D3): 41,72 Euro

-Profilo Assistente amministrativo (ex C5): 32,75 Euro

-Profilo OSS (ex BS5): 38,14 Euro

-Profilo infermiere di Pronto Soccorso (ex D3): 135, 92

“Cifre ben lontane dai roboanti annunci diffusi – sottolinea Longobardi – numeri che ledono la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno svolgono servizi pubblici essenziali. In più, le poche novità normative risultano inutili senza risorse per renderle esigibili.

Sottolineiamo, inoltre, che in questa tornata contrattuale, a fronte di un’inflazione del triennio di vigenza contrattuale attestata al +17%, gli incrementi proposti sono stati appena del +5,78% lordi, con una conseguente perdita del potere d’acquisto di oltre l’11%. Sottoscrivere contratti al ribasso, con risorse inadeguate, alcune indennità ancora bloccate e continuo blocco di fondi per il salario accessorio, avrebbe significato tradire il mandato di tutela affidatoci dalle lavoratrici e dei lavoratori.

A chi tenta invano di bollare come mossa esclusivamente politica la nostra mancata firma – prosegue – rispondiamo che negli ultimi anni, a prescindere dal colore dei Governi che si sono succeduti, la Uil-Fpl è sempre scesa in piazza con manifestazioni e scioperi per protestare contro Leggi di Bilancio prive di adeguate risorse per sopperire al grave divario retributivo e occupazionale del nostro Paese rispetto alla media europea, per denunciare i mancati interventi strutturali che negli anni hanno consolidato le attuali criticità: carenza cronica di personale, carichi di lavoro e responsabilità crescenti, perdita di attrattività, fuga verso settori più remunerativi, mancanza concreta di strumenti reali di conciliazione vita-lavoro.

A chi ci accusa di incoerenza il sindacato, ricorda che la Uil Fpl ha sottoscritto i rinnovi triennali che permettevano il recupero del potere d’acquisto in busta paga. Nel dettaglio: triennio 2016/2018, inflazione +1,8% rinnovo proposto +3.48%, recupero potere d’acquisto di +1.68%. Triennio 2019/2021, inflazione +2.3%, rinnovo +4.38%, potere d'acquisto +2,18%.

“Siamo aperti ad un confronto politico con il Governo nell’ottica di trovare soluzioni alle criticità avanzate sui tavoli della trattativa per i rinnovi, a partire dalla possibilità di un anticipo delle risorse per il rinnovo del Ccnl 2025/2027 sul triennio 2022/2024 – conclude – un sindacato serio ha il dovere morale di lottare per ottenere di più, alzando la testa e spingendo per rompere quei muri di gomma che sembrano insormontabili. Oggi non chiediamo altro che il giusto: rispetto, riconoscimento e dignità per chi, ogni giorno, porta avanti la sanità pubblica con sacrificio e competenza”.








30 gennaio 2025
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