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Dipendenza medici di famiglia? Fimmg conferma il suo no assoluto: “Siamo indignati, mobilitazione prosegue. Urge un confronto”


Il Consiglio nazionale del sindacato ritiene “inaccettabile la mancata apertura di un confronto” e ribadisce la sua contrarietà all’ipotesi di un passaggio alla dipendenza: “Determinerebbe oggi il collasso dell’assistenza sul territorio, aprendo spazio ad un percorso di privatizzazione che metterebbe in discussione i principi fondanti il Ssn”. LA MOZIONE

10 FEB -

Il Consiglio Nazionale della FIMMG conferma “la forte indignazione causata dal perdurare delle notizie di stampa che rilanciano l’esistenza di provvedimenti legislativi “segretati” che prevedono la “dipendenza” dei medici di medicina generale, ritenendo inaccettabile la mancata apertura di un confronto, nel rispetto dei principi costituzionali, con la rappresentanza sindacale nelle sedi istituzionali su un tema che mette in discussione l’organizzazione delle Cure Primarie, fulcro del nostro Servizio sanitario universale e solidale, e il rapporto fiduciario della relazione medico paziente”. È quanto si legge nella mozione approvata dal Consiglio nazionale del sindacato in cui tra l’altro si “conferma la propria contrarietà all’ipotesi di modifica del ruolo giuridico del medico di medicina generale che, come già dichiarato in più occasioni, determinerebbe oggi il collasso dell’assistenza sul territorio, aprendo spazio ad un percorso di privatizzazione che metterebbe in discussione i principi fondanti il Servizio Sanitario Nazionale”.

Il Consiglio Nazionale della FIMMG rimarca inoltre “l’efficacia del rapporto convenzionale nell’assicurare il mantenimento del rapporto fiduciario e la capillarità dell’assistenza nel determinare i risultati di salute che il nostro paese ha raggiunto in termini di indici di sopravvivenza, confermando il valore deontologico di tale relazione nel garantire i principi dell’art. 32 della Costituzione, da cui deriva l’universalità che la Medicina Generale oggi garantisce”.

Per questo il sindacato “conferma lo stato di mobilitazione della categoria e la propria assoluta contrarietà a qualsiasi ipotesi di modifica del ruolo giuridico del medico di medicina generale e rivendica la necessità di avviare da subito il confronto su un tema che è il cardine del ruolo anche sociale della Medicina Generale nel nostro paese”.



10 febbraio 2025
© Riproduzione riservata

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