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Medici di famiglia. Le Regioni provano ad elaborare la riforma

di L.F.

La decisione di sedersi al tavolo e lavorare ad una riforma condivisa è stata presa oggi dai presidenti riuniti in Conferenza. Ma le posizioni sono distanti e fare una sintesi non sarà facile.

07 MAG -

Un testo della riforma dei medici di famiglia ancora non c’è ma perlomeno le Regioni dopo mesi di tira e molla hanno deciso di elaborare tutte insieme un testo condiviso da recapitare al Ministro della Salute, Orazio Schillaci. La decisione di sedersi al tavolo e lavorare ad una riforma condivisa è stata presa oggi dai presidenti riuniti in Conferenza. Ma le posizioni sono distanti. L’idea è quella di partire sia dal documento del 2021 che prevedeva il mantenimento della convenzione ma con un impegno orario fissato a 38 ore settimanali di cui 20 ore da svolgere negli studi e 18 ore in attività sanitarie promosse dal distretto di cui almeno 6 nelle Case della Comunità, sia dall’ultimo documento elaborato da alcune regioni che puntava sull’introduzione della dipendenza, obbligatoria per i giovani e facoltativa per i mmg in servizio.

Certamente due visioni differenti su cui sarà complicato trovare la quadra. A guidare il fronte per la dipendenza c’è il Lazio guidato dal governatore in quota FdI Francesco Rocca e anche i governatori della Lega sarebbero favorevoli. Ma Forza Italia è invece contraria alla dipendenza e qualche mese fa ha presentato una proposta di legge in Parlamento che ricalca da vicino quanto avevano elaborato le Regioni e il Ministero nel 2021 (vedi sopra). Ci sono poi le Regioni di centrosinistra che non sono convinte. Da un lato Campania, Puglia e Toscana andranno alle urne a breve e quindi è poca la voglia di intervenire in prima persona sulla questione e poi c’è l’Emilia-Romagna che parrebbe essere soddisfatta del suo modello dove vi è una piena adesione dei mmg alle Case della Comunità. Inoltre, dal centrosinistra è forte la voce di chi chiede che sia il Governo a presentare una proposta da discutere. Insomma, come al solito un risiko il cui finale di partita ancora non s’intravede. E intanto la scadenza del Pnrr si avvicina e quelle poche Case della Comunità realizzate fino ad oggi rischiano di restare sempre più vuote a prescindere da dipendenza o convenzione.

L.F.



07 maggio 2025
© Riproduzione riservata

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