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Scabbia. Ecco perché e come gli Assistenti sanitari possono contribuire efficacemente alla riduzione dei casi


L’Assistente sanitario fornisce indicazioni pratiche per la gestione igienico-sanitaria e ambientale, supporta le scuole, le strutture sociosanitarie e di accoglienza attivando misure preventive, e vigila sul rispetto delle regole di isolamento, se necessario. Il suo intervento è determinante anche per evitare i fallimenti terapeutici, spesso legati a un uso scorretto dei trattamenti o alla mancata gestione dei contatti.

24 GIU - Il recente allarme lanciato dalla SIDeMaST (Società Italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse), riportato da Quotidiano Sanità lo scorso 10 giugno, segnala un aumento significativo dei casi di scabbia in Italia, richiamando l’attenzione su una malattia spesso sottovalutata ma altamente contagiosa.

In questo scenario, la Commissione di albo nazionale degli Assistenti sanitari della Fno Tsrm e Pstrp accende i riflettori sul ruolo che gli stessi Assistenti sanitari rivestono nella prevenzione e nel contenimento della diffusione della scabbia, sia tra la popolazione generale che attraverso i servizi di prossimità.

"Con malattie come la scabbia, accanto all’aspetto clinico, emergono anche implicazioni di natura sociale, educativa e organizzativa. La sanità territoriale e i Dipartimenti di prevenzione necessitano quindi di professionisti competenti, adeguatamente formati, in grado di prevenire la diffusione incontrollata di infezioni altamente contagiose e di attuare misure igienico-sanitarie e ambientali efficaci, interventi di prevenzione, di promozione ed educazione alla salute.

L’Assistente sanitario è un professionista che si occupa di prevenzione e il suo intervento non si limita alla gestione clinica del singolo caso, ma si estende alla comunità. Attraverso un approccio integrato e multidimensionale tiene conto degli elementi fondamentali che sono connaturati al problema sanitario: analizzandone anche le dinamiche sociali e culturali. In presenza di un caso sospetto o confermato, l’Assistente sanitario è in grado di attivare tempestivamente la sorveglianza sanitaria, collaborando con medici di medicina generale, medici competenti, dermatologi, igienisti e servizi territoriali per individuare e monitorare i contatti stretti, facilitare l’accesso alle cure e prevenire le re-infestazioni", spiega la Commissione di albo nazionale degli Assistenti sanitari.

"I dati epidemiologici che riportano l’aumento dei casi di questa malattia “antica, che ritorna” confermano quanto siano attuali e necessarie le competenze dell’Assistente sanitario. – affermano dalla Commissione di albo nazionale degli Assistenti sanitari - Di fronte al rischio concreto che la scabbia possa rappresentare nuovamente una minaccia per la salute pubblica, è fondamentale rafforzare strategie di prevenzione efficaci, nelle quali il ruolo dell’Assistente sanitario risulta centrale e insostituibile".

Il suo contributo, infatti, va oltre la gestione operativa: è nella capacità di informare, formare e coinvolgere la popolazione che l’Assistente sanitario esprime il massimo del suo potenziale. Grazie ad attività educative mirate, aiuta a riconoscere i segnali della malattia, a comprendere le modalità di trasmissione e a superare pregiudizi e stigmi che spesso ostacolano la diagnosi precoce e l’adesione terapeutica. "In contesti complessi, segnati da barriere linguistiche, fragilità sociali o condizioni abitative precarie, l’Assistente sanitario diventa un ponte tra il sistema sanitario e le persone, garantendo un’informazione chiara, accessibile e basata su evidenze scientifiche" sottolinea la Commissione di albo.

La scabbia, come altre malattie infettive a trasmissione interumana, richiede un’azione coordinata e capillare. L’Assistente sanitario fornisce indicazioni pratiche per la gestione igienico-sanitaria e ambientale, supporta le scuole, le strutture sociosanitarie e di accoglienza attivando misure preventive, e vigila sul rispetto delle regole di isolamento, se necessario. Il suo intervento è determinante anche per evitare i fallimenti terapeutici, spesso legati a un uso scorretto dei trattamenti o alla mancata gestione dei contatti.

"Oggi più che mai la sanità pubblica è chiamata a rispondere con prontezza alle esigenze sanitarie dei cittadini. - osserva la Commissione di albo nazionale - E il contributo dell’Assistente sanitario va in questa direzione. Valorizzare e investire su questa figura significa rafforzare la prevenzione, pilastro dell’assistenza territoriale, in linea con gli obiettivi del DM 77/2022, e garantire risposte efficaci e centrate sulla persona e sulla comunità".

24 giugno 2025
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