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Tsrm. Il radiographer riconosciuto professione intellettuale e scientifica da Commissione UE


La Esco ha inserito il tecnico di radiologia tra le professioni intellettuali e scientifiche, non più tra quelle tecniche intermedie. Secondo Alessandro Beux, Presidente Fno Tsrm Pstrp ciò sarebbe “indicativo di una crescente autorevolezza e di una ben distinta identità professionale della professione tecnica di radiologia”, già dovutamente valorizzata nel nostro Paese dal 1999

18 MAG - Dopo anni di lavoro della European Federation of Radiographer Societies (Efrs), l’European Skills/Competences, qualifications and Occupations (Esco) ha inserito il tecnico di radiologia nel gruppo 2 dell’Isco-08, cioè tra le professioni intellettuali e scientifiche, e non più tra le professioni tecniche intermedie (gruppo 3).

Esco è la classificazione europea di abilità/competenze, qualifiche e occupazioni e già nell’ottobre 2017 aveva inserito nel nomenclatore i termini diagnostic radiographer, nuclear medicine radiographer e therapeutic radiographer.

“È una delle più grandi conquiste che la Efrs ha ottenuto dal suo insediamento a oggi - dichiara Diego Catania, Presidente dell’Ordine Tsrm Pstrp di Milano e componente del board europeo dell'Efrs -. Il riconoscimento da parte di Esco rappresenta un passo in avanti sia per la Efrs che per tutti i tecnici di radiologia d’Europa, i radiographers. Un risultato che ha richiesto anni di contatti e trattative. Possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che finalmente è stata fatta giustizia nei riguardi di una intera popolazione professionale”.

“Ringraziamo - afferma Alessandro Beux, Presidente Fno Tsrm Pstrp  - i colleghi che si sono adoperati per tale risultato, solo apparentemente formale, in realtà indicativo di una crescente autorevolezza e di una ben distinta identità professionale della professione tecnica di radiologia, in Italia rappresentata da più di 28mila Tecnici sanitari di radiologia medica (Tsrm). La scelta europea rafforza e dà nuova energia a quel che il nostro Paese aveva, con molta sensibilità e lungimiranza, legiferato quasi vent’anni fa: legge 42/99 'Disposizioni in materia di professioni sanitarie'”.

“Tale norma - prosegue Beux - è stata una vera rivoluzione copernicana, e il suo alto livello innovativo è confermato anche dal fatto che, a quasi quattro lustri dalla sua emanazione, alcune parti e alcuni soggetti del nostro sistema sanitario non ne hanno ancora colto i presupposti concettuali e il messaggio essenziale, continuando a riproporre modelli gestionali, operativi e relazionali anacronistici, incapaci di riconoscere e di ris-pondere agli attuali bisogni socio-sanitari. Per contro, le professioni alle quali quella norma faceva riferimento, tra le quali il Tsrm, in questi vent'anni sono cresciute e oggi popolano e animano il sistema sanitario italiano con consapevolezza, competenze e responsabilità, ora riconosciute anche a livello europeo a favore dei radiographers”.

18 maggio 2018
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