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Il 2020 sarà l’anno dell’infermiere e dell’ostetrica. L’annuncio Oms


L'iniziativa coincide con il bicentenario della nascita di Florence Nightingale. Tra le motivazioni soprattutto la valorizzazione del ruolo vitale svolto da infermieri e ostetriche nella fornitura di servizi sanitari in tutto il mondo e il fatto che in molte realtà sono di fatto l'unico presidio sanitario esistente e accessibile alla popolazione.

16 DIC - Gli infermieri e le ostetriche svolgono un ruolo vitale nella fornitura di servizi sanitari, dedicano la propria vita alla cura di madri e bambini, hanno un ruolo primario nelle vaccinazioni salva vita , si prendono cura delle persone anziane e sono protagonisti per il soddisfacimento dei bisogni sanitari quotidiano essenziali e spesso, in molte realtà, sono l’unico presidio di cura esistente.
 
Queste le motivazioni alla base della decisione dell'OMS di indicare il 2020, bicentenario della nascita di Florence Nightingale, come anno internazionale di infermieri e ostetriche.
 
L’Oms ha annunciato che l’iniziativa sarà portata avanti in collaborazione con la Confederazione internazionale delle ostetriche (ICM), il Consiglio internazionale degli infermieri (ICN), Nursing Now e il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA).
 
Anche l'Italia parteciperà attivamente all'iniziativa con diversi appuntamenti promossi dalla Federazione nazionalke degli ordini delle professioni infermieristiche  visibili a questo link.
 
Gli infermieri e le ostetriche nel mondo rappresentano quasi il 50% della forza lavoro sanitaria globale (nel 70% dei casi sono donne) anche se permane una carenza globale dei due profili professionali stimata in circa 9 milioni di operatori, soprattutto nel sud-est asiatico e in Africa.
 
Il lavoro dell'Oms in materia di infermieristica e ostetricia è attualmente organizzato secondo la risoluzione dell'Assemblea mondiale della sanità WHA64.7 (2011) che invita gli Stati membri dell'Oms e l'Oms a rafforzare l'assistenza infermieristica e l'ostetrica attraverso una serie di misure, tra cui il coinvolgimento delle competenze degli infermieri e includendoli in lo sviluppo delle risorse umane per le politiche sanitarie.

Le  “Direzioni strategiche globali per il rafforzamento dell'assistenza infermieristica e ostetrica 2016-2020” forniscono un quadro per l'Oms e le principali parti interessate per sviluppare, implementare e valutare i risultati dell'assistenza infermieristica e ostetrica per garantire interventi infermieristici e ostetrici accessibili, accettabili, di qualità e sicuri.
 
La risoluzione stabilisce quattro grandi temi per guidare i contributi della forza lavoro infermieristica e ostetrica per migliorare la salute globale:
- assicurare una forza lavoro istruita, competente e motivata all'interno di sistemi sanitari efficaci e reattivi a tutti i livelli e in contesti diversi;
- ottimizzazione dello sviluppo delle politiche, leadership, gestione e governance efficaci;
- massimizzare le capacità e il potenziale di infermieri e ostetriche attraverso partenariati di collaborazione professionale, istruzione e sviluppo professionale continuo; 
- mobilitare la volontà politica di investire nella costruzione di uno sviluppo efficace della forza lavoro infermieristica e ostetrica basata sull'evidenza.
 
Mangiacavalli (FNOPI): ““Noi infermieri ci siamo e ci vogliamo essere. Per gli assistiti e i cittadini”
 
“Io uso il termine nursing come stimolo di miglioramento”, scriveva Florence Nightingale. “L’abbiamo presa in parola – dichiara Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) – facendo crescere la professione, migliorandone la struttura professionale e la qualità e ridefinendone le responsabilità a vantaggio dei pazienti e del sistema welfare che si rende garante di assistenza e orientamento alla salute per l’intera collettività nazionale.
 
“Il nostro fine – spiega – è assistere i pazienti, individuarne le necessità ed essergli vicini in quei momenti, incidere nel processo organizzativo e decisionale del sistema e dare risposte mirate alle contingenze economiche e ai bisogni che emergono dall’attuale scenario demografico ed epidemiologico. Noi infermieri, soprattutto, progettiamo, sperimentiamo, costruiamo e ricostruiamo processi assistenziali, percorsi organizzativi e flussi formativi. ci impegniamo inoltre in nuove logiche curative, educative e nella strutturazione di reti relazionali che nel loro insieme danno una risposta ai nuovi bisogni di cura e assistenza scaturiti anche dalla fragilità, dalla dipendenza, dalla cronicità, dal disagio e dalla solitudine nella malattia e nei momenti terminali della vita”.
 
“Noi infermieri ci siamo e ci vogliamo essere. Con maggiore consapevolezza – sottolinea Mangiacavalli -. Assumendoci maggiori responsabilità. Vogliamo e auspichiamo che questo ci sia riconosciuto sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista economico. Vogliamo anche definire un nuovo patto per l’assistenza in cui vi sia non solo l’impegno alla vicinanza, alla qualità dell’assistenza e della relazione, ma anche principalmente l’impegno a superare ostacoli, arretratezze e criticità, nostre e del sistema. La Sanità non funziona senza infermieri. L’anno internazionale dell’infermiere può essere il giusto momento di partenza. La figura dell’infermiere non è solo necessaria – conclude la presidente FNOPI – è anche ‘desiderata’ fortemente dai cittadini. Ora tocca a noi, a tutti e difendere e far affermare la vera Assistenza (con la ‘A’ maiuscola) dalle persone”.
 


16 dicembre 2019
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