Confcooperative Sanità a Schillaci: “Gettonisti e cooperative, importante non confondere i piani”

Confcooperative Sanità a Schillaci: “Gettonisti e cooperative, importante non confondere i piani”

Confcooperative Sanità a Schillaci: “Gettonisti e cooperative, importante non confondere i piani”
"Attenzione, usare il termine ‘cooperative’ come sinonimo di intermediazione è fuorviante. Il tema coinvolge soggetti diversi, con forme giuridiche e finalità molto differenti. Semplificare significa generare confusione, anche involontaria, su ruoli e responsabilità.”

“Accogliamo con favore lo stop ai contratti dei medici gettonisti. È una scelta che condividiamo pienamente: mette fine a un modello che abbiamo sempre definito speculativo, incapace di sostenere la crescita del Servizio Sanitario Nazionale e responsabile della dispersione di risorse preziose, al di fuori di ogni logica di programmazione. Finalmente si supera una distorsione che ha penalizzato il sistema.”

Lo dichiara Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative Sanità, commentando le parole del ministro della Salute Orazio Schillaci durante il question time alla Camera.

“Ma attenzione – prosegue Milanese – usare il termine ‘cooperative’ come sinonimo di intermediazione è fuorviante. Il tema coinvolge soggetti diversi, con forme giuridiche e finalità molto differenti. Semplificare significa generare confusione, anche involontaria, su ruoli e responsabilità.”

Confcooperative Sanità ricorda che le cooperative sanitarie operano da anni in modo trasparente e continuativo, offrendo servizi di cura e assistenza qualificata – non semplice manodopera – in tutti i contesti extraospedalieri, soprattutto nei territori più fragili. Lo fanno senza finalità speculative, in forma sussidiaria al Ssn.

Una presenza solida, confermata dai numeri:
– Nel 2022, su 23.833 imprese attive nella sanità privata, il 32,2% era organizzato in forma cooperativa.
– Le cooperative impiegano oltre 327.000 operatori e professionisti, pari al 59,8% del lavoro privato nel settore sanitario.
– Sono leader nei servizi domiciliari e semiresidenziali: l’87,5% delle realtà attive in questi ambiti sono cooperative (4.861 imprese).
– Anche nella residenzialità, rivolta non solo agli anziani ma a tutte le fragilità, le cooperative rappresentano il 53,6% del totale.

“Inoltre, presidiano le aree interne del Paese. Il numero di imprese cooperative cresce man mano che ci si allontana dai grandi poli urbani: nei comuni ultraperiferici, il 53,7% delle imprese della sanità privata è cooperativo. In 382 comuni delle aree interne, le cooperative rappresentano l’unica presenza imprenditoriale privata in ambito sanitario”

“Ribadiamo la necessità di politiche che rafforzino il sistema extraospedaliero – conclude Milanese –. Ne deriverebbero conseguenze positive a catena: pronto soccorso meno affollati, anziani assistiti vicino casa o a domicilio, ritmi di lavoro più sostenibili per i medici ospedalieri..”

07 Agosto 2025

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