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Ecm. Trento (Cnop): “Nuova delibera atto di responsabilizzazione per professionisti. Psicologi sempre volti all’aggiornamento, da semplificare il sistema”
In vista della scadenza del 31 dicembre per il triennio 2023-2025, esaminiamo la situazione degli psicologi con Alessandro Trento, componente della Commissione Formazione Continua del CNOP. Sulla delibera per il recupero dei trienni passati, “niente più sconti né sanatorie, solo un modo di responsabilizzare i professionisti”, ma sul sistema ECM si deve lavorare.
Per gli psicologi, il triennio ECM 2023-2025 è il secondo appuntamento con una scadenza formativa da quando sono ufficialmente soggetti all’obbligo. Alla conclusione dello scorso 2020-2022 (poi prorogato) la percentuale di professionisti certificabili era molto simile a quella di categorie professionali che da molti anni sono invece soggette all’obbligo: come delinea ai nostri microfoni Alessandro Trento, componente della Commissione Formazione Continua del CNOP (Consiglio nazionale degli Ordini degli Psicologi).
“Siamo stati sufficientemente soddisfatti del risultato nel precedente triennio – prosegue – Contiamo anche in questo triennio di avere dei risultati buoni”. Ad avvantaggiare la categoria è la propensione naturale degli psicologi al continuo aggiornamento professionale, da un lato per seguire l’evoluzione della società e delle sue inclinazioni, dall’altro per restare al passo con le richieste dei pazienti.
Il CNOP, in ogni caso, sta provvedendo a raggiungere anche quella parte di professionisti che il 31 dicembre rischiano di trovarsi non in regola. “A livello regionale abbiamo inviato delle comunicazioni agli iscritti sulla situazione attuale – conferma Trento –. Inoltre, il CNOP dal 2022 è provider ECM, quindi eroga una serie di corsi accreditati proprio per sostenere le colleghe e i colleghi in questo compito e obbligo formativo, un incentivo per chi ancora dovesse avere necessità di recuperare i crediti prima di fine anno”.
Dal 2026, senza almeno il 70% dell’obbligo ECM 2023-2025, si prospetta il rischio di perdere la copertura assicurativa in caso di contezioso. Una possibilità da scongiurare anche per gli psicologi, su cui – rimarca Trento – “da anni facciamo una comunicazione molto chiara, attraverso anche webinar, pagine e siti istituzionali che possono accompagnare le colleghe e i colleghi. Il nostro obbiettivo resta quello di far capire ai nostri iscritti che la formazione è sempre un’opportunità e l’obbligo ne sottolinea l’importanza”.
Scopo che è al centro anche della nuova delibera 1/25 della Commissione nazionale per la Formazione continua, che stabilisce a fine 2028 il termine anche per il recupero dei trienni formativi passati su cui si siano accumulati dei debiti. Provvedimento che Trento definisce “un atto di responsabilizzazione del professionista, che viene messo di fronte, con più tempo, alla possibilità di recuperare la propria situazione formativa e comprenderne il peso fondante”. “Non sanatorie o sconti – prosegue – che sono elementi che vanno poi a incidere sulla credibilità del sistema, ma un assolvimento di responsabilità”.
Positiva anche la considerazione sulle premialità inserite nella delibera (per gli psicologi che risultano certificabili nel triennio scorso, 10 crediti bonus per il 2023-2025 e 10 per il 2026-2028). “Una misura doverosa per premiare chi si è sempre trovato in regola e, ancora una volta, per permettere di modellare in modo sartoriale la propria formazione”, secondo Trento.
Per il futuro, il CNOP si aspetta un’aderenza sempre maggiore del sistema formativo ai bisogni dei professionisti, specie nel caso degli psicologi che negli ultimi anni hanno subito una vera e propria esplosione professionale. “Il sistema ECM si rivolge a una platea estremamente numerosa – premette Trento –. Pensiamo che sono un milione e mezzo i professionisti che sono coinvolti nel processo alla formazione continua. Questo rende molto complesso cercare di tenere in considerazione tutte le esigenze, sia professionali che personali dei singoli professionisti”.
“Tuttavia – prosegue – ci aspettiamo dal sistema ECM una formazione che possa portare a interventi sempre più efficaci e di qualità da parte dei professionisti. Una priorità è, da un lato, la semplificazione del sistema ECM e dall’altro una premialità che vada a valorizzare la formazione sul campo e l’autoformazione”.
Dunque, un assetto che permetta sempre più al professionista di valorizzare i suoi momenti attivi di aggiornamento, affiancando a una formazione di approfondimento fatta da corsi classici, un peso specifico per tutto il lavoro che si fa in studio, nella collaborazione con altri colleghi e nella ricerca scientifica personale. “La direzione è quella giusta, ma la formazione può e deve evolvere, al passo con i suoi professionisti”, conclude il componente della Commissione Formazione Continua del CNOP.
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