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ALFONSO MISASI (Federfarma Cosenza e segretario nazionale Federfarma)
“Revisione ancora in una fase preliminare. Polemiche sono premature”
“Le polemiche sui nuovi criteri di incompatibilità sono premature. Il documento diffuso, infatti, è solo una bozza. La discussione è in fase preliminare e prevedo tempi molto lunghi prima di arrivare a un documento definitivo”.
Ma perché sono necessari nuovi criteri?
Il nuovo Statuto prevede di individuare le situazioni a rischio di conflitto di interesse. Questa competenza è stata delegata alla Consiglio della Regioni di Federfarma, un organismo nuovo che, a questo scopo, ha istituito una commissione che ha iniziato a verificare alcune ipotesi. Ma ripeto, siamo a un livello di elaborazione preliminare. Il documento, inoltre, una volta approvato dalla commissione dovrà essere passare il vaglio del Consiglio delle Regioni e poi dell’Assemblea. Considerato che siamo anche in prossimità della tornata elettorale per il rinnovo della presidenza, in programma a maggio, credo proprio di poter dire che i tempi per l’approvazione dei nuovi criteri di incompatibilità saranno ancora molto lunghi.
Però i contenuti della bozza forniscono già delle indicazioni…
È iniziato il confronto, ma ce ne passa da qui a dire che quanto scritto nella bozza sarà ratificato. Non voglio sminuire il lavoro dei colleghi, ma la bozza non è neanche stata mai esaminata dal Consiglio delle Regioni in prima lettura. Trovo le polemiche di questi giorni premature, perché si sta attribuendo un valore a un documento interno che contiene solo delle linee ma nulla di deciso. Quelle linee, peraltro, ricalcano proposte vecchie e già contenute nel vecchio Statuto.
Uno dei criteri prevede l’incompatibilità, ad esempio, con la carica di presidente di Ordine provinciale. Ma perché non con la vice presidenza o altri incarichi ordinistici provinciali?
L’ipotesi è che il presidente abbia la rappresentatività dell’Ordine e possa trovarsi a dover esprimere posizioni che stridono con le richieste di rappresentanza sindacale. In questo caso il termine “conflitto di interessi” non è corretto, ma in ogni caso credo sia vero che una inconciliabilità tra i due incarichi esista,
Lo stesso non è previsto per il vice presidente perché non ha il ruolo di rappresentanza che spetta invece al presidente. Ma personalmente condivido la sua osservazione visto che il vice presidente è il sostituto del presidente in caso di impedimento.
La linea, comunque, sembra quella di stabilire paletti più stringenti di quelli ora esistenti. Perché si è sentita questa esigenza?
Non c’è alcuna esigenza diretta ad alzare paletti. Stiamo soltanto portando avanti un provvedimento su cui i lavori si erano aperti già molto tempo fa. Ed è proprio dal punto stabilito in quella prima fase di lavoro che siamo partiti. Come già detto, stiamo facendo quanto lo Statuto ci chiede di fare. E lo scopo è semplicemente uno: la volontà di avere un sindacato forte e indipendente.
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