“Il grave ritardo nella emanazione del nuovo atto di indirizzo che consentirebbe di procedere con le trattative per l’ACN 2022-2024, ritardando oltremodo la presenza dei medici di medicina generale all”interno delle case di comunità e l’evoluzione del ruolo unico, nonché ostacolando l”adeguamento del trattamento economico alla crescita dell’inflazione (+13,4% cumulata 2022-2024), con una perdita di potere d’acquisto che mina la sostenibilità della professione. Sommando inoltre all”aumento dell”inflazione la perdita reddituale per il MMG di oltre l’11% dato dalla mancanza dei rinnovi contrattuali 2022/2024 e 2025/2028, si palesa, con un”assimilazione alla discussione economica internazionale, che i medici italiani stanno pagando già un “dazio” di quasi il 25% per decisioni che non appartengono che alla responsabilità delle regioni che hanno in pancia i fondi accantonati per i rinnovi contrattuali. Le regioni si devono rendere conto che sono loro che stanno rendendo sempre meno attrattiva la medicina generale per i giovani e, al tempo stesso, assolutamente insostenibile il lavoro per una categoria da sempre in prima linea”. È quanto si legge nella mozione finale del Consiglio Nazionale della Fimmg che per questo ha dato mandato “al Segretario Nazionale di convocare a settembre una Segreteria Nazionale FIMMG congiunta con le sigle sindacali di rappresentanza avendo già l”assenso dei Segretari Nazionali di ANAAO, SUMAI e FIMP, insieme a tutte le altre OOSS che vorranno unirsi alla protesta, al fine di concertare tutte le azioni necessarie finché non si ottenga dalla Conferenza delle regioni l”approvazione di tutti gli Atti di indirizzo necessari ai rinnovi contrattuali di tutte le categorie mediche dell”SSN, convenzionata e dipendente”.
Inoltre, il Consiglio Nazionale “rileva con preoccupazione la situazione normativa attuale, che spinge molti giovani professionisti a compiere scelte condizionate esclusivamente da logiche fiscali, accettando condizioni contrattuali precarie e temporanee pur di rientrare in regimi agevolati. Questo fenomeno sta generando che i medici attualmente disponibili siano caratterizzati dal preferire una produttività ridotta ma meglio retribuita, per le agevolazioni fiscali, piuttosto che partecipare a una contrattualità collettiva a tempo indeterminato, minando le basi della stabilità dell”SSN. Pertanto, il Consiglio chiede un incontro congiunto urgente con il Ministero della Salute e dell”Economia per individuare soluzioni che affrontino tale tema, mantenendo l”incentivazione al pieno esercizio della professione medica quale vera soluzione alla presunta carenza di professionisti che oggi ostacola il Servizio Sanitario Nazionale”.
Sollecitata poi “la necessità di una proposta concreta per l”evoluzione della formazione specifica in medicina generale verso un riconoscimento di tipo specialistico, in sintonia con il perimetro normativo delle leggi europee, che valorizzi il percorso formativo senza relegare il corsista – né il futuro medico di medicina generale – a una condizione professionale marginale. Tale evoluzione dovrà garantire la piena tutela del titolo già conseguito e scongiurare meccanismi che ne svilirebbero il significato formativo e identitario, compromettendo il ruolo strategico della medicina generale nel Servizio Sanitario Nazionale, generando disaffezione nei confronti della professione da parte dei giovani. Si richiede inoltre al Governo di chiarire le coperture economiche previste per tale obiettivo, smentite dalle affermazioni del parere del MEF che ne dichiarano la non sostenibilità finanziaria in occasione della bocciatura di un recente emendamento in Commissione bilancio”.