Giunti alla fine di questo 2018 sembrerebbe difficile avere un atteggiamento ottimistico, considerando che le tendenze – non certo positive – degli ultimi anni sono rimaste pressoché immutate.
Mi riferisco al quadro macroeconomico, che vede in Italia il perdurare di una crescita debole, ma anche alle dinamiche del nostro settore: il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, malgrado la profonda riflessione innescata dalla ricorrenza del 40° anniversario, resta inadeguato rispetto ai bisogni crescenti. E si continua a descrivere le risorse destinate alla tutela della salute come una spesa anziché un investimento: eppure possiamo contare sul comparto farmaceutico più forte in Europa che crea ricchezza e occupazione.
Tuttavia ci sono elementi che ci consentono di guardare al futuro, se non con ottimismo, con la consapevolezza di poter agire efficacemente per il cambiamento. E’ di questi giorni, per esempio, la notizia che sta procedendo l’applicazione della sperimentazione della farmacia dei servizi, con la definizione del finanziamento delle prime tre regioni (complessivamente sono nove). Un intervento che la Federazione ha sempre promosso e sostenuto con tutto il suo impegno. Si stanno definendo anche risposte ad alcune criticità, come il sostegno alle piccole farmacie.
Se guardiamo alla vita della professione possiamo concludere che mai come ora è radicata l’idea che occorre un’evoluzione importante del ruolo del farmacista, e lo sviluppo di una nuova cultura.
Siamo orgogliosi di essere i promotori di questa evoluzione, che si rispecchia in azioni concrete quali la revisione del Codice deontologico, che è stato adeguato al nuovo scenario in cui il farmacista parteciperà alla presa in carico del paziente sul territorio e in cui, oltre a dispensare medicinali, erogherà prestazioni sanitarie rivolte al cittadino.
E possiamo guardare con soddisfazione anche ai risultati che abbiamo ottenuto sul fronte della formazione: il Dossier formativo di gruppo non solo semplifica l’assolvimento degli obblighi ECM, ma indirizza il percorso formativo alle reali necessità, in costante mutamento, della tutela della salute. E in ambito di adeguamento degli “strumenti” del farmacista possiamo annoverare anche la revisione della Farmacopea Ufficiale, che ha posto fine a una serie di anacronismi che complicavano l’esercizio della professione.
L’elenco dei singoli obiettivi raggiunti potrebbe continuare, ma preferisco invece sottolineare un dato complessivo. La nostra professione è oggi presente in tutte le istanze in cui si cercano soluzioni ai problemi della sanità italiana: dal tavolo sulla distribuzione del farmaco coordinato dall’AIFA alle “Cabine di regia” per l’implementazione del Fascicolo sanitario elettronico e per il monitoraggio del Piano Cronicità, ai tavoli ministeriali dedicati ad antimicrobicoresistenza, veterinaria e alle malattie cardio-cerebrovascolari, solo per fare qualche esempio.
Sicuramente il cammino da percorrere è ancora lungo e occorre non allentare l’impegno. Da tutto questo, però, ritengo che siamo autorizzati a guardare al futuro con la motivazione di chi ha idee, programmi e soluzioni da sostenere, e obiettivi che può raggiungere grazie alla compattezza che tutti noi abbiamo dimostrato anche in questi dodici mesi.
A nome mio e di tutti membri del Comitato Centrale e del Consiglio dei Revisori dei Conti, a voi e alle vostre famiglie i migliori auguri di Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo.
Andrea Mandelli