Medico condannato per trasfusione a testimone di Geova. L’Ordine: “Sentenza grave”

Medico condannato per trasfusione a testimone di Geova. L’Ordine: “Sentenza grave”

Medico condannato per trasfusione a testimone di Geova. L’Ordine: “Sentenza grave”
È accaduto all'ospedale di Termini Imerese. Per il presidente dell’Omceo, Toti Amato, “il medico deve rispettare la scelta dell’ammalato, resta il fatto che sui professionisti incombono i principi di scienza e coscienza, ovvero fare tutto il possibile per salvare un ammalato quando la sua vita è in pericolo”. Per Amato si tratta di “un fatto non da poco, tanto grave quanto la prima condanna penale emessa in Italia a un medico dopo avere salvato una vita”.

“Fermo restando il diritto di non curarsi costituzionalmente garantito e che, nel conflitto tra coscienza e salute di un paziente che rifiuta una trasfusione di sangue, il medico deve rispettare la scelta dell’ammalato, resta il fatto che sui professionisti incombono i principi di scienza e coscienza, ovvero fare tutto il possibile per salvare un ammalato quando la sua vita è in pericolo”. Così Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, sulla sentenza emessa dal tribunale di Termini Imerese, passata ora alla Corte di appello di Palermo, che ha condannato per violenza privata un medico dell'ospedale di Termini Imerese, riconoscendogli la responsabilità penale per avere somministrato ad una donna Testimone di Geova una trasfusione di sangue contro la sua volontà.

“Nessuno vuole negare l’importanza morale e culturale, prima ancora che giuridica – spiega il presidente dell’Omceo di Parlermo – della questione Testimone di Geova e trasfusioni perché ciascuno è custode della propria salute, fisica e spirituale, ma in mancanza di alternative terapeutiche e tenendo conto di un quadro clinico grave, il rifiuto di sangue diventa un fatto drammatico per un medico perché entra in gioco la sua integrità etica. Un fatto non da poco, tanto grave quanto la prima condanna penale emessa in Italia a un medico dopo avere salvato una vita”.

“Non conosciamo ancora gli atti processuali della vicenda – conclude Amato -.  L’Ordine si riserva di acquisire i documenti  a garanzia della paziente e del primario”.
 

18 Giugno 2018

© Riproduzione riservata

Mandelli: “La farmacia è già il primo presidio di salute. Ora regole chiare, investimenti e una riforma che riconosca il ruolo del farmacista”. L’intervento al Consiglio nazionale della Fofi
Mandelli: “La farmacia è già il primo presidio di salute. Ora regole chiare, investimenti e una riforma che riconosca il ruolo del farmacista”. L’intervento al Consiglio nazionale della Fofi

Nel suo intervento al Consiglio nazionale della Fofi, il presidente Andrea Mandelli ha tracciato una fotografia nitida della professione e della farmacia italiana, impegnata in una trasformazione profonda che la...

Federsanità: “Rafforzare il dialogo con il mondo dell’informazione. Servono formazione e dialogo”
Federsanità: “Rafforzare il dialogo con il mondo dell’informazione. Servono formazione e dialogo”

Un Servizio sanitario nazionale in cui il ruolo del management è sostenuto da una forte motivazione personale e da un radicato senso del dovere, ma allo stesso tempo messo alla...

Anche l’assicuratore può essere citato nel processo penale a richiesta del medico imputato
Anche l’assicuratore può essere citato nel processo penale a richiesta del medico imputato

Ancora una pronuncia di costituzionalità in materia sanitaria, recentissima peraltro, visto che reca la data di ieri 25 novembre, questa volta con riferimento a un articolo del codice di procedura...

Arriva un modello operativo per la governance delle Dosi Unitarie Personalizzate
Arriva un modello operativo per la governance delle Dosi Unitarie Personalizzate

Si è svolta questa mattina, presso lo stand della Regione Toscana del Forum Risk Management di Arezzo, la sessione “La gestione delle Dosi Unitarie Personalizzate (DUP): organizzazione, sicurezza e prospettive”,...