Scadenza triennio Ecm. Pais Dei Mori: “Il 30% infermieri non è in regola. Formazione continua leva strategica”
Il triennio ECM 2023–2025 volge al termine e molti infermieri non hanno ancora completato il percorso obbligatorio. Luigi Pais Dei Mori (FNOPI) segnala che circa il 70% degli iscritti è in regola, e invita alla consapevolezza: “La formazione continua è una leva strategica per la nostra professione”. Francesco Pittella (Commissione Nazionale ECM) spiega la nuova delibera: recuperi possibili fino al 2028, premi per chi è in regola e strumenti per chi deve mettersi in pari
Triennio ECM 2023-2025 in scadenza anche per gli infermieri, ma i mesi che ci separano dal 31 dicembre rappresentano anche un punto cruciale per sanare i debiti formativi pregressi. Luigi Pais Dei Mori, consigliere del Comitato Centrale FNOPI, ha fatto il punto sulla situazione degli iscritti: “Abbiamo un dato che ormai è abbastanza storicizzato, che si aggira intorno al 70%”. Una percentuale buona, ma non sufficiente. Secondo Pais Dei Mori, il vero bilancio si potrà fare solo a giugno 2026, quando saranno raccolti i dati completi, soprattutto quelli relativi alla formazione a distanza (FAD), che rappresenta “circa l’80% del fabbisogno formativo e quindi della preferenza dei nostri iscritti”.
L’obiettivo, chiarisce, è spingere oltre questo 70%: “È un buon dato. Sicuramente è un dato che può essere migliorato e deve essere migliorato, perché la formazione continua è una leva strategica”. L’invito è chiaro: non aspettare l’ultimo momento.
Il ruolo degli Ordini: formazione e consapevolezza
Per supportare gli iscritti e sensibilizzarli alla scadenza imminente, gli Ordini si sono attivati con azioni su più livelli. “Abbiamo messo in atto tutta una serie di strategie, anche capillarmente. Ogni singolo Ordine fa la sua parte di attività formativa e di sensibilizzazione su questo tema”, ha spiegato Pais Dei Mori. La Federazione, da parte sua, ha predisposto un pacchetto formativo che da solo “copre il 100% del fabbisogno formativo”.
Particolare attenzione è stata posta su un tema centrale per il 2025: il nuovo Codice Deontologico. La FNOPI sta preparando un pacchetto specifico, da veicolare attraverso gli Ordini: “Proprio per l’importanza e la cogenza di questo tema innovativo, per quanto riguarda noi”.
Verso una formazione infermieristica più coerente
Pais Dei Mori sottolinea che la formazione continua deve rispondere al principio di congruità, ovvero il dovere di un esercizio professionale fondato scientificamente. “La formazione continua è una leva strategica per la maturità della professione, e deve realizzare quello che, in termini di responsabilità professionale, viene chiamato il principio di congruità, ovvero il dovere di avere un esercizio professionale scientificamente sostenuto”, ha dichiarato. La formazione deve dunque avvicinarsi sempre più ai bisogni reali dei professionisti.
Accanto a questo, ci sono temi “cogenti” su cui lavorare: dalla radioprotezione, già introdotta obbligatoriamente nel triennio corrente, alla deontologia, che si vorrebbe rendere obbligatoria come già accade per avvocati e assistenti sociali. Inoltre, la sanità digitale, come richiesto dalla Direttiva UE 782/2024, dovrà diventare parte integrante della formazione: “Il tema della sanità digitale è un tema particolarmente importante anche a livello di direttiva europea”.
Rischi assicurativi e nuova visione per l’ECM
Uno dei rischi più concreti riguarda la copertura assicurativa: dal 2026, chi non avrà completato almeno il 70% dei crediti rischia di non essere coperto dalla propria polizza professionale. Pais Dei Mori è chiaro: “Questo è un rischio che nessun professionista sanitario può permettersi di correre”. Per questo, insiste sull’importanza di un’offerta formativa adeguata e capillare.
Il consigliere FNOPI critica anche l’impostazione troppo quantitativa del sistema ECM: “C’è quasi una corsa a raggiungere il numero di crediti, piuttosto che una leva di maturità professionale”. Propone invece due modelli: uno legato all’obbligo annuale per mantenere l’iscrizione all’albo (come avviene all’estero), e uno basato sulla certificazione delle competenze, più tarato sul lavoro concreto del singolo professionista.
Nuove regole per la certificabilità dei trienni: recuperi fino al 2028
Francesco Pittella, membro della Commissione Nazionale della Formazione Continua e consigliere dell’OPI di Milano, Lodi, Monza e Brianza, ha illustrato i contenuti della delibera approvata il 3 luglio dalla Commissione Nazionale ECM, che introduce significative novità nella gestione dei crediti e nella possibilità di regolarizzare i trienni formativi precedenti. In primo luogo, il documento consente il recupero dei crediti relativi al triennio 2020–2022: i professionisti potranno acquisire e spostare tali crediti fino al 31 dicembre 2025, attraverso la piattaforma CoGeAPS, rendendolo certificabile. Inoltre, la possibilità di spostamento dei crediti è consentita fino al 30 giugno 2026.
Un altro nodo importante riguarda i “crediti compensativi”, sono i crediti utili al soddisfacimento dell’obbligo formativo, eccedenti l’obbligo formativo individuale, finalizzati alla compensazione del debito formativo relativo ad uno o più trienni, che consentono ai professionisti di completare e certificare non solo il triennio 2020–2022, ma anche quelli precedenti (2014–2016, 2017–2019) e l’attuale. I trienni incompleti potranno essere regolarizzati fino al 31 dicembre 2028.
Il CoGeAPS con il supporto degli Ordini, provvederà ad effettuare i calcoli delle conformità, compensando i trienni a partire da quello più recente. Questo meccanismo, ha chiarito Pittella, non è una sanatoria: nessun credito sarà condonato, ma verranno semplicemente offerte nuove possibilità di completamento in modo trasparente e rigoroso, mantenendo intatta la credibilità dell’intero sistema ECM. La formazione continua, infatti, è garanzia sia di qualità professionale sia di sicurezza per il cittadino.
Questa misura è particolarmente rilevante, ha sottolineato Pittella, perché collegata all’obbligo assicurativo stabilito dalla legge Gelli-Bianco: affinché la copertura RC professionale sia valida, è necessario aver assolto almeno il 70% dell’obbligo formativo.
Premi per chi è in regola, strumenti per chi è in ritardo
Pittella ha poi illustrato le misure premiali previste dalla delibera. I professionisti che hanno rispettato l’obbligo formativo nei trienni 2014–2016, 2017–2019 e 2020–2022 riceveranno un bonus di 20 crediti, valido sia per il triennio in corso che per quello successivo (2026–2028). Tale bonus sarà rispettivamente di 15 o 10 crediti, se la decorrenza dell’obbligo formativo per il professionista è partita dal triennio 2017-2019 o 2020-2022. Se, in uno o più di questi trienni, il professionista ha superato i 120 crediti, si aggiungerà un ulteriore bonus di 30 crediti. In più, è previsto un ulteriore bonus di 30 crediti per chi ha redatto un dossier formativo individuale o di gruppo.
Pittella ha voluto concludere evidenziando il ruolo fondamentale dell’informazione e della consapevolezza. “Molti professionisti non conoscono ancora le potenzialità della piattaforma CoGeAPS”, ha dichiarato. Eppure, è proprio attraverso questo strumento che è possibile gestire autonomamente gran parte dell’obbligo formativo, soprattutto quello individuale, che può coprire fino al 60% del totale. Il sistema ECM, ha aggiunto, è stato progettato per accompagnare e supportare la crescita professionale continua: chi rispetta le regole viene premiato, chi è in ritardo ha ancora tempo e strumenti per mettersi in regola. Tuttavia, ha ammonito, è necessario agire tempestivamente, perché le scadenze si avvicinano.
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