Gentile Direttore,
in questi ultimi giorni molti punti vaccinali stiano rifiutando l’accesso alla 4ª dose vaccinale anti-covid19 a pazienti reumatologici in trattamento con terapie immunosoppressive.
E la ragione di questo rifiuto potrebbe essere letta nell’ultima circolare dell’11 luglio del Ministero della Salute dove si raccomanda la seconda dose booster, ossia la IV dose di vaccino, a chi ha più di 60 anni e per soggetti fragili di qualunque età. Nell’allegato 2, della suddetta circolare, vengono indicate le condizioni e elevata fragilità (condizione che permette di essere vaccinati con la IV dose a partire dai 12 anni in su), ma non di fragilità, come invece era stato fatto nella circolare del 20/2/2022.
In sostanza, nell’ultima circolare (11 luglio 2022), per la seconda dose booster non si fa alcun richiamo, tra i “fragili”, alle persone che hanno immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico, come succede a molte persone affette da una malattia reumatologica.
Se si legge la circolare sopra richiamata (11 luglio 2022) il soggetto fragile appare essere solo chi ha una determinata patologia inserita nella tabella chiamata “Allegato 2” - non sono ricompresi coloro che hanno malattie reumatologiche anche severe e rare, come la Sclerosi Sistemica Progressiva / Vasculiti etc, presenti nell’elenco che suggeriva loro la raccomandazione per la 3ª dose/booster, e non sono richiamati tutti coloro cui appena pochi mesi fa - circolare del 20/02/2022 - si raccomandava caldamente la 4ª dose perché soggetti immunocompromessi.
Da una ricerca sul sito del Ministero della Salute, in effetti, la confusione in merito a questo punto appare evidente. Se poi andiamo nelle FAQ collegate alla stessa notizia e clicchiamo sulla domanda: “Per le persone immunocompromesse è prevista la somministrazione della 4° dose?” - si apre la tendina e si rinvia alla circolare del 20/02/2022, che appare superata e non richiamata dalla successiva dell’11 luglio 2022.
Questo mancato richiamo e rimarco dell’importanza di coprire con un secondo booster anche coloro che sono immunocompromessi da farmaco viene letta dai responsabili di molti punti vaccinali come un cambio di orientamento.
Alle nostre segnalazioni ai responsabili dei punti vaccinali dei territori dove è sorto il problema, che fino a pochi mesi fa vaccinavano e raccomandavano la 4ª dose anche agli immunodepressi da farmaco, ora ci rispondono che questi “non sono pazienti che rientrano nell’elenco previsto dal Ministero” e quindi non più considerati fragili.
È vero che tra aprile e maggio sono stati chiamati a vaccinazione (con sms o invitati dagli specialisti) per la IV dose la stragrande maggioranza dei pazienti immunocompromessi da farmaco, ma coloro che per problemi sanitari, o per allora scelta di non fare la 4ª dose, si trovano in questo momento nell’impossibilità di eseguire la vaccinazione, sono inspiegabilmente esposti ad avere maggiore rischio da una possibile infezione, a meno che non rientrino nella fascia di età prevista (60/80 anni).
Come Associazione abbiamo raccolto la segnalazione di moltissimi pazienti, in particolare coloro che sono in trattamento con Rituximab - un biotecnologico che inibisce la risposta anticorpale - che può avere indicazione di somministrazione tra un trattamento e l’altro anche a distanza di 6 mesi.
Coloro che hanno assunto questo trattamento a ridosso del periodo di avvio della 4ª dose è possibile abbiano ricevuto dal proprio specialista il consiglio - prudenziale - di posticipare il più possibile la 4ª dose vaccinale dall’assunzione del farmaco biotecnologico - ed ora si ritrovano, invitati attraverso sms, ma rifiutati dai punti vaccinali.
Come Associazione abbiamo segnalato sia al Ministero, sia alla Regione la necessità di precisare meglio questo aspetto, per non lasciare ambiti di errate interpretazioni, ma chiedo anche il vs aiuto nel portare in rilievo questa criticità, affinché ai pazienti che si trovassero in questa situazione sia chiaro che è importante vaccinarsi e richiedere con forza questo diritto, perché si è molto fragili e sottoposti a maggiore rischio anche quando si fa terapia immunosoppressiva. Non ultimo, stiamo assistendo a un numero sempre maggiore di contagi e questo aumenta la preoccupazione delle persone con un sistema immunitario compromesso.
Daniele Conti
AMRER Onlus Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna
Gentile dottor Conti,
abbiamo provveduto a chiedere chiarimenti al ministero della Salute che ci ha assicurato sul fatto che nulla cambia rispetto alla precedente platea dei destinatari e che tutte le categorie individuate dalle precedenti circolari e provvedimenti sono confermate, compresa quindi anche quella cui fa riferimento nella sua lettera.
C.F.