Gentile direttore,
sulle pagine del Suo portale, nelle scorse settimane, sono stati ospitati due interventi legati al nuovo Nomenclatore Tariffario adottato recentemente dal Ministero della Salute ed entrato in vigore il 30 dicembre del 2024. Come ricorderà, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB), in uno con Federlab Italia, l'associazione nazionale di categoria maggiormente rappresentativa delle strutture di Medicina di Laboratorio, ebbero a puntualizzare quanto incauta fosse stata l'impugnativa, innanzi al Tar Lazio, del detto Tariffario, decisa da alcune associazioni riunite sotto la medesima sigla. A nostro giudizio, infatti, la momentanea sospensione del Tariffario decretata, inaudita altera parte, dall'adito tribunale, avrebbe portato - ipso iure - alla reviviscenza del "vecchio" Tariffario adottato dal Ministero nel giugno del 2023, ossia quello contenente i maggiori tagli!! Per fortuna il tempestivo intervento del Ministero della Salute innanzi allo stesso Tribunale amministrativo, ha ottenuto la cancellazione della sospensiva inaudita altera parte e consentito l'avvio delle attività, per il corrente anno, con le tariffe rivisitate (il che significa minori tagli).
Ebbene la nostra tesi è stata contestata dalle associazioni ricorrenti (riunite sotto la stessa sigla), le quali hanno affermato, anche sulle colonne del Suo Quotidiano, che, in caso di sospensione del Tariffario 2025, sarebbe entrato nuovamente in vigore quello senza tagli, ossia quello adottato dal ministro Balduzzi nel lontano 2012!! Ed è proprio in base a questo erroneo presupposto che quelle stesse associazioni stanno perseguendo la tesi giudiziaria dell'annullamento del vigente Nomenclatore. Determinazione che sarà decisa dal Tar del Lazio, in sede di sospensiva cautelare, il prossimo 28 gennaio. In una recentissima riunione tenuta al Ministero della Salute, con gli assessori regionali alla Sanità, è appunto emersa la stessa posizione sostenuta dalla FNOB e da Federlab secondo la quale l'eventuale sospensione del nuovo Tariffario riporterebbe il tutto al Nomenclatore del giugno 2023, vale a dire quello con i maggiori tagli!! Orbene giova ribadire come tale tesi oggi risulti condivisa sia dal Ministero che dalle Regioni, con buona pace delle fughe in avanti.
Sen. Dott. Vincenzo D'Anna