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Omeopatia. Dall’Australia informazioni distorte?

di Coordinamento Nazionale Omeoterapie

27 SET - Gentile Direttore,
una notizia rischia di scuotere il mondo della scienza; alcuni studiosi australiani hanno dichiarato: “Contro l’omeopatia, dati manipolati”. Il massimo organo di ricerca medica in Australia, il Consiglio Nazionale per la Salute e la Ricerca Medica (NHMRC) ha infatti dovuto ammettere, nell’ambito di un’indagine del Senato Australiano, di non avere seguito le linee guida o gli standard scientifici riconosciuti nella revisione delle prove di efficacia sull’omeopatia, che generò un report critico su questa medicina, e peraltro di aver applicato lo stesso approccio anche alle revisioni di altre terapie di origine naturale.
 
“The Homeopathy Review” è stata la prima delle 17 revisioni condotte dall'NHMRC tra il 2012 e il 2015 e utilizzate per giustificare la rimozione del rimborso dell'assicurazione sanitaria privata per questo tipo di terapie. L'NHMRC ha ammesso che i criteri utilizzati per la selezione degli studi da comparare sono stati "modificati in itinere, e anche mesi dopo il completamento della ricerca generale della letteratura", rivendicando la propria scelta.
 
“Abbiamo quindi l'ammissione, sotto giuramento, che invece di usare metodi scientifici comunemente accettati, il team di revisione NHMRC non solo ha messo a punto i metodi lungo il percorso, ma lo ha fatto anche dopo che le prove da analizzare erano già state raccolte e valutate", ha affermato la Dottoressa Petrina Reichman, medico e Vicepresidente della Australian Homeopathic Association.
 
Secondo Reichman si tratta di "uno scandalo serio e di altissimo livello, che rivela in che misura il team di revisori manipolava il metodo di valutazione da applicare, anche dopo aver raccolto e valutato gli studi da sottoporre a disamina".
 
Questa discutibile procedura a opera del NHMRC ha fatto sì che 171 dei 176 studi inclusi nello studio sull’efficacia dell’omeopatia venissero classificati – in itinere o a posteriori - come "inaffidabili" e quindi stralciati dall’analisi e ignorati, basando risultati della revisione solo su 5 studi favorevoli. Se fossero stati utilizzati metodi scientifici standard, il team di revisione avrebbe dovuto segnalare che 88 dei 176 studi complessivi analizzati avevano riportato risultati statisticamente positivi, e che molti di questi studi erano stati condotti con elevata qualità metodologica, con risultati conclusivi nettamente differenti da quelli poi artatamente diffusi per attaccare l’omeopatia.
 
Sempre in questi giorni, è stato pubblicato su “Scientific Reports”, rivista del prestigioso gruppo Nature, un nuovo studio scientifico sull’omeopatia: “Ultra diluizioni di Rhus Toxicodendron hanno attenuato le citochine pro infiammatorie e i mediatori ROS del dolore neuropatico nei ratti”, argomento solo apparentemente tecnico e considerato “per addetti ai lavori”. I ricercatori, in sintesi, hanno dimostrato non solo l’efficacia del medicinale omeopatico, con effetti biologici statisticamente significativi nell’alleviare il dolore neuropatico negli animali da laboratorio, ma che l’azione indotta è stata simile all’effetto del “Gabapentin”, farmaco convenzionale molto usato, con la differenza sostanziale che il medicinale omeopatico è risultato  privo di effetti collaterali, e quindi più sicuro.
 
Come si legge nell’introduzione all’articolo dei ricercatori, il dolore neuropatico rappresenta una diffusa condizione clinica, e i pazienti sofferenti di dolore neuropatico sono in crescita in tutto il mondo con l’aumento della popolazione anziana, ma nonostante i progressi nel campo delle neuroscienze, la gestione del dolore neuropatico con rimedi sicuri ed efficaci è ancora un problema irrisolto.
 
Il Prof. Silvio Garattini, bizzarramente, in un proprio intervento ha criticato lo studio di Scientific Reports in quanto “non è stato applicato il sistema del doppio cieco”, essenziale negli studi per l’autorizzazione dei farmaci, trascurando come sia assai difficile per gli autori dello studio “condizionare i topi” per raggiungere qualche particolare risultato, e ovviamente, a maggior ragione, “farsi condizionare dai topi”.  
 
Questa ricerca è un lavoro di ottima qualità ed è solo l’ennesima conferma dell’efficacia della medicina dei bassi dosaggi, una medicina che continua a raccogliere continue prove cliniche di efficacia e testimonianze reali dei benefici sui pazienti, ma che viene osteggiata da personaggi senza scrupoli disponibili a qualunque cosa piuttosto che accettare le evidenze.
 
CNO (Coordinamento Nazionale Omeoterapie)
 
Il Cno è composto da 11 sigle: FIAMO – Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati, SIOMI – Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata, SIMA - Società Italiana di Medicina Antroposofica, SMB – Società Medica Bioterapica Italiana, AMIOT – Associazione Medica Italiana di Omotossicologia, OMEOMEFAR – Associazione Medici e Farmacisti Omeopati, LUIMO – Ass. Libera Università Internaz di Medicina Omeopatica "Samuel Hahnemann", SIOV – Società Italiana di Omeopatia Veterinaria, Fondazione Negro – Museo dell’Omeopatia, AIPMA – Associazione Italiana Pazienti della medicina Antroposofica, APO – Associazione Pazienti Omeopatici.

27 settembre 2018
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