11 settembre - Una donna di 40 anni, cui era stato negato l’accesso alla fecondazione eterologa con donatore anonimo in un centro di procreazione assistita, ha contestato, tramite i suoi legali, il diniego come una violazione dei suoi diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU)