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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Regioni e Asl - Veneto

Infermieri. Calano le iscrizioni, per Uil e Uil Fpl Venezia “l’allarme è sempre più concreto”

di Endrius Salvalaggio 
immagine 11 settembre - Si sono concluse le pre-iscrizioni al corso di Scienze Infermieristiche nelle università venete. “Solo poco più di 800 domande presentate all’Università di Padova, l’80% dei posti disponibili” a fronte, spiegano i sindacati, di un fabbisogno che non tiene conto del turn-over delle Ipab, ospedali privati e di un 30% di iscritti all’anno 2023-2024 che non arriveranno mai la fine degli studi. “La tenuta dei servizi è a rischio”.
Sempre meno giovani vogliono fare gli infermieri. Emerge dall’analisi fatta da Uil di Venezia sui numeri delle pre-immatricolazioni alla facoltà delle università venete. “I dati delle preiscrizioni ai corsi di laurea per l’anno Accademico 2023-2024 nelle due facoltà di Medicina e Chirurgia di Padova e Verona parlano chiaro. C’è realmente a rischio della tenuta di tutto il sistema socio sanitario”.

“Lo scorso 4 settembre - affermano Igor Bonatesta e Francesco Menegazzi, rispettivamente coordinatore provinciale di Uil Venezia e segretario generale Uil Fpl di Venezia - sono scaduti i termini per le pre-immatricolazioni a scienze infermieristiche e risulta che sono solo poco più di 800 le domande presentate all’Università di Padova come opzione di prima scelta pari a circa l’80 per cento dei posti disponibili, contro un fabbisogno reale che risulta sottodimensionato, poiché non tiene conto delle esigenze di turn-over di infermieri da imputare agli ospedali privati e le case di riposo, che sono già al collasso di suo”.

“Un dato che preoccupa ulteriormente – continuano i due sindacalisti – poiché da questi dati iniziali, che sono sottodimensionati, si devono togliere un 30 per cento di iscritti che fisiologicamente non porteranno mai a buon fine la loro laurea vuoi perché che si ritireranno anzitempo, vuoi perché negli anni successivi gli studenti proveranno ad iscriversi ad altri corsi universitari, medicina per prima, ma anche fisioterapia, tecnico di radiologia, ecc… Ne consegue che, in media che di quelli 800 iscritti di laureati effettivi dopo tre anni non arriveremo a 600 unità”.

Nel territorio veneziano, come riporta la Uil, ci sono circa 6.570 gli iscritti all’Ordine Professionale degli Infermieri, un dato che corrisponde al personale che opera nel territorio provinciale. Nella Ulss 3 Serenissima sono circa 3380 gli infermieri in servizio (a fronte di un fabbisogno di 3520 – DDG 348-2022), e poco più di 1000 in Ulss 4. A questi vanno aggiunti coloro che lavorano nei 5 ospedali privati e oltre alle circa 40 Ipab e case di riposo gestite da cooperative. Da una analisi della Uil, conti alla mano, nel solo territorio veneziano mancano non meno di 200 unità per continuare a garantire il rispetto dei minimi assistenziali.

“E’ uno scenario che non è mai stato così al limite. Gli infermieri stanno diventando dei fantasmi e il proliferarsi dei centri di medicina privati nel territorio, rischia di dare il colpo di grazia alla tenuta del sistema. Bene parlare di ospedali di comunità, ma bisogna prima essere davvero pronti con il personale infermieristico. C’è bisogno di investire di più sul personale. C’è la necessità di garantire stipendi adeguati attraverso contratti di lavoro realmente appetibili. Dobbiamo tenere aperto con la Regione Veneto un tavolo di confronto permanente che ci permette di monitorare costantemente la situazione e affrontare assieme le questioni sociosanitarie, cercando le soluzioni migliori a vantaggio delle persone. La sanità veneta, quella ospedaliera pubblica, deve tornare ad essere attrattiva ponendo in primo piano le risorse professionali”, concludonO Uil di Venezia e Uil Fpl di Venezia

Endrius Salvalaggio
11 settembre 2023
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