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Sardegna. Commissioni medico-legali in stallo, maggioranza e opposizione si appellano a Doria  

di Elisabetta Caredda 

Schirru (Psd'Az): “Gli indirizzi applicativi di fine agosto prevedono che l’attività delle commissioni mediche debba essere svolta prioritariamente durante l’orario di lavoro dei medici, dunque senza remunerazione”. Meloni (PD): “Indirizzi che invece di risolvere i ritardi maturati nelle visite da parte delle commissioni, sortiscono il risultato opposto”. La delibera

18 OTT - La delibera di Giunta sulle Commissioni medico-legali approvata il 24 agosto scorso sta suscitando un sentito malcontento tra i medici designati all’interno delle stesse commissioni, poiché prevede che esse svolgano l’attività relativa alle visite per l’accertamento dell’invalidità civile e dello stato di handicap prioritariamente durante l’orario di lavoro dei medici presso le strutture sanitarie senza, in tale caso, dar diritto ad alcuna remunerazione. Il rischio temuto da alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione, che hanno sollevato la questione in Consiglio regionale, è quello del blocco dell’attività delle commissioni mediche.

“E’ risaputo che le commissioni medico-legali istituite presso le aziende sanitarie locali – spiega a Quotidiano Sanità Stefano Schirru (Psd'Az), presidente della commissione consiliare Bilancio - svolgono gli accertamenti di natura sanitaria previsti dalle normative vigenti, relativi al possesso dei requisiti sanitari previsti dalla legge per il riconoscimento dell’invalidità civile, cecità civile, sordità, handicap e disabilità. L’attività di queste commissioni costituisce quindi il presupposto per il riconoscimento a soggetti in condizione di innegabile fragilità, del supporto, dei servizi e dei benefici economici fondamentali per garantire loro una vita dignitosa e inclusiva. E’ chiaro che queste tipologie di visite mediche sono indispensabili anche in tempi celeri per i pazienti che si trovano nel corso della vita a rientrare nelle suddette condizioni di fragilità”.

Qual è il problema? “La Giunta regionale - spiega il consigliere -, su proposta dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, il 24 agosto 2023, con la deliberazione n. 28/8, ha ritenuto necessario impartire indirizzi applicativi volti a modificare la disciplina dell’attività delle commissioni mediche sino ad allora in essere, specificando che l’attività delle commissioni mediche deve essere prioritariamente eseguita durante l’orario di lavoro e non può, in tale caso, essere oggetto di remunerazione. Valutazione fatta peraltro senza un confronto indetto con le associazioni interessate alla rappresentanza degli invalidi e con i medici medesimi designati all’interno delle stesse commissioni mediche”.

“Nella medesima deliberazione, dopodiché – evidenzia il presidente della commissione Bilancio -, si sottolinea anche, quasi in maniera contraddittoria, come il più delle volte l’attuale contingenza ed emergenza sanitaria non consenta “di svolgere le attività in questione durante l’orario di lavoro sia per la carenza di medici legali e del lavoro, sia per la necessità di integrare le commissioni con specialisti che di norma operano in strutture complesse diverse rispetto a quelle di medicina legale e/o del lavoro. Così come si prevede che per scongiurare l’inevitabile formarsi delle lunghe liste di attesa, le commissioni mediche possano essere oggetto di appositi progetti e possano essere remunerate con i gettoni di cui alla L.R. n. 6 del 1992 e s.m.i”.

“Ecco dunque l’intoppo – puntualizza Schirru -: l’indirizzo impartito dalla Giunta regionale a mio avviso pone le aziende sanitarie di fronte alla scelta di dover garantire l’attività delle commissioni impegnando i medici che seguono abitualmente le strutture durante il loro normale orario di lavoro, il ché non potrà che avere gravi ripercussioni sulla qualità e sull’efficienza dei servizi erogati dal SSR, o di continuare a garantire l’erogazione delle prestazioni e dei servizi essenziali, bloccando di fatto l’attività delle commissioni”.

“Ragion per cui – conclude il consigliere - faccio appello all’assessore Carlo Doria affinché avvii un confronto con i medici designati nelle commissioni dalle associazioni di categoria e dall’INPS, al fine di elaborare nuove direttive che tengano conto di tutti gli interessi e le esigenze sia degli stessi medici, scongiurando il blocco delle attività delle stesse commissioni, sia anche dei cittadini che sono in attesa di essere sottoposti a visita dalle commissioni medico-legali in seguito a condizioni di salute grave che la richiedono, ed hanno diritto di non essere lasciati soli e potersi veder riconosciuta la disabilità contratta in tempi imminenti”.

Appello, quello del consigliere Schirru, condiviso dai banchi dell’opposizione. Il consigliere del PD Giuseppe Meloni, anch’egli componente della commissione Bilancio, comunica attraverso una nota: “E' noto che le Commissioni mediche per la valutazione delle richieste di invalidità, che fino al mese di agosto scorso venivano convocate pressoché giornalmente, hanno liste di attesa lunghissime: peraltro giungono frequenti segnalazioni di sedute delle commissioni già fissate e sconvocate e rimandate a data da destinarsi, lasciando i cittadini senza un servizio fondamentale”.

“La Regione, con una delibera dell'agosto scorso, ha inteso fornire indirizzi applicativi volti a razionalizzare e regolamentare la materia uniformando il più possibile il modus operandi delle aziende stesse, ferma restando l’autonomia di ciascuna Azienda Locale. Detti indirizzi applicativi tuttavia non pare aiutino a superare le criticità dovute agli enormi ritardi maturati ma addirittura sortiscono esattamente il risultato opposto lasciando cittadini fragili e anziani in attesa di visita per mesi, senza le certificazioni indispensabili per l'accesso agli strumenti di supporto previsti. Ugualmente grave è la situazione dei minori in età scolare che necessitano delle attestazioni per l'accesso agli strumenti didattici di sostegno per favorire l'inclusione e l'apprendimento scolastico”.

“Faccio appello all’assessore alla Sanità affinché possa consentirci di avere una maggior delucidazione sugli indirizzi applicativi deliberati e sull'adozione da parte delle Aziende Sanitarie Locali del previsto regolamento disciplinato, che ad oggi non risulterebbe dalle stesse ancora adottato”.

Elisabetta Caredda

18 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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