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Case e ospedali di comunità, in Veneto quelle pronte e collaudate sono 9 su 130. Lo studio Spi Cgil 

di Endrius Salvalaggio 

Per le case di comunità, i dati raccolti ed elaborati dal sindacato parlano di 95 strutture da realizzare ma solo 4 pronte e collaudate, 38 i cantieri ancora da avviare. In merito agli ospedali di comunità, avviati 23 cantieri su 35 ma le strutture pronte sono solo 5. Biancardi: “Anche se dalla Regione giungono rassicurazioni dal nostro studio emergono ritardi e appare alquanto difficile chiudere e collaudare i lavori mancanti entro il 2026”. LE TABELLE

20 GEN - Circa un anno fa nel Piano Operativo Regionale, le case di comunità previste erano 95, su un target 91-95, la stessa cosa per quanto riguardano gli Ospedali di comunità confermati su un numero massimo di 35 unità su un target 30-35. Per quanto riguardavano i contratti con le imprese, per le Centrali operative territoriali nel 2023 erano stati sottoscritti tutti i contratti per la loro realizzazione, mentre, per le Case di Comunità erano stati sottoscritti contratti per il 95 per cento su quelle previste. A distanza di un anno sorgono le preoccupazioni del sindacato dei pensionati, il quale, punta il dito su un dato, per il sindacato, oggettivo. Secondo una indagine dello Spi Cgil del Veneto, che ha analizzato i dati fino a giugno del 2024, esistono nel territorio veneto evidenti ritardi rispetto al cronoprogramma fissato dal PNRr.

Lo studio del sindacato dei pensionati evidenzia che fino ad ora sono stati conclusi 9 lavori su 130 strutture programmate. Cinquantasette cantieri hanno iniziato i lavori e 38 sono ancora da avviare come spiegato nella tabella allegata. Le case di comunità, per le quali il PNRr mette a disposizione più di 135 milioni e 400 mila euro, prevede la presenza di dieci servizi: medico di base, specialistica ambulatoriale, servizi diagnostici, infermieri di comunità, assistenza domiciliare integrata, punto prelievi, assistente sociale, servizi di prenotazione, punto unico di accesso e partecipazione della comunità. La Regione Veneto ha previsto solo i primi tre livelli di assistenza minimi.

Per quanto concerne gli ospedali di comunità, sono stati avviati 23 cantieri su 35 ma solamente 5 strutture sono pronte e collaudate mentre per altre 12 si deve ancora iniziare come riportano i dati delle singole Ulss.

Sono circa 74milioni gli euro che il PNRr destina ai 30 ospedali di comunità previsti in Veneto, si prevede la realizzazione di strutture con 15/20 posti letto ogni 50/100 mila abitanti. Si tratta di strutture sanitarie di ricovero breve per un massimo 30 giorni, fondamentali per garantire quella funzione intermedia fra ricovero ospedaliero e domiciliare, un aspetto delicatissimo visto che spesso il passaggio ospedale - casa avviene in modo traumatico, senza la necessaria stabilizzazione clinica che si deve garantire a certe tipologie di pazienti.

“La nostra analisi - commenta Nicoletta Biancardi, segretaria generale dello Spi Cgil del Veneto – rileva in primo luogo i ritardi nella realizzazione delle opere previste dal PNRr, in particolare delle case e degli ospedali di comunità. Dalla Regione giungono rassicurazioni in merito ma dallo studio emergono in modo chiaro i ritardi dei cantieri. Magari Palazzo Balbi riuscirà a fornire una decisa accelerazione nel corso del 2025, ma appare alquanto improbabile chiudere e collaudare i lavori entro il 2026”.

Detto questo, esistono altre criticità che devono essere affrontate e superate. Purtroppo, prosegue Biancardi, “il PNRr finanzia gli edifici ma non il personale. È vero che le leggi di bilancio del 2022 e 2023 hanno opportunamente stanziato, a regime, quasi 72 milioni di euro per l’assunzione di infermieri ed altro personale da utilizzare nei servizi territoriali ma, a nostro parere, le risorse sono ancora del tutto insufficienti”.

Endrius Salvalaggio

20 gennaio 2025
© Riproduzione riservata

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