Liste d’attesa. Non si placa la bagarre tra Schillaci e le Regioni. La replica di Fedriga al Ministro: “Senza risorse e collaborazione, impossibile affrontare emergenza”
di Giovanni Rodriquez
Le Regioni confermano il loro impegno nel contrasto alle liste d'attesa e rimandano al mittente le critiche: “La battaglia contro le liste d’attesa è una vera priorità per le Regioni e stiamo lavorando con tenacia, al di là delle posizioni politiche, per garantire un accesso giusto ed equo alle cure”. Ma il presidente critica duramente il decreto governativo e il Dpcm sui poteri sostitutivi del Ministero della Salute per le Regioni inadempienti: “Serve rispetto delle competenze, fondi adeguati e interventi sull’appropriatezza prescrittiva”. LA LETTERA
28 MAR - Prosegue senza sosta lo scontro tra Ministero e Regioni. Oggi una nuova puntata. In una lettera inviata al Ministro della Salute
Orazio Schillaci, il presidente della Conferenza delle Regioni
Massimiliano Fedriga ha espresso forti perplessità sull’attuazione del Decreto Legge n. 73/2024 relativo alle liste d’attesa. Il messaggio è chiaro: le Regioni sono impegnate e collaborative, ma senza risorse e con un’impostazione centralista la riforma rischia di rimanere inefficace.
Fedriga ricorda che già in sede di conversione del decreto, le Regioni – con l’unica eccezione del Lazio – avevano espresso parere negativo sul provvedimento, individuando tre principali criticità: “l’invasione delle competenze regionali”, “la mancata previsione di risorse adeguate” e “l’assenza di interventi sull’appropriatezza prescrittiva”. Elementi che, secondo il presidente, stanno oggi ostacolando anche la fase di attuazione del decreto.
Nonostante questo, Fedriga conferma che le Regioni, “tutte, nessuna esclusa”, stanno lavorando per contrastare l’allungamento delle liste d’attesa. È in corso un monitoraggio su scala nazionale e la Commissione Salute dedica al tema attenzione costante, con interlocuzioni continue con il Ministero e Agenas, soprattutto per risolvere le criticità legate ai flussi informativi.
Uno dei nodi più delicati riguarda il Dpcm sui poteri sostitutivi dell’organismo di verifica e controllo. Fedriga precisa che le Regioni non sono responsabili del mancato inserimento all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni, sottolineando che ciò dipende esclusivamente dal Governo. Il lungo iter tecnico e istituzionale, avviato già nel novembre 2024, è stato dettagliato nella lettera, culminando il 4 marzo scorso con un giudizio politico negativo unanime di 15 Regioni presenti.
Nonostante le divergenze, Fedriga ribadisce lo spirito di collaborazione: il 26 marzo, gli Assessori alla Salute hanno approvato una nuova proposta di riformulazione, trasmessa prontamente alle Amministrazioni centrali, nel tentativo di trovare una sintesi condivisa.
“La battaglia contro le liste d’attesa è una vera priorità per le Regioni - scrive Fedriga - e stiamo lavorando con tenacia, al di là delle posizioni politiche, per garantire un accesso giusto ed equo alle cure”. Infine, un appello al dialogo e alla leale cooperazione tra Stato e Regioni, “condizione indispensabile per dare risposte concrete ai cittadini”.
Giovanni Rodriquez
28 marzo 2025
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