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Sicilia. Falsi dati Covid per limitare restrizioni. Avviso di garanzia all’assessore Ruggero Razza, che si dimette. Ai domiciliari dirigente e collaboratori del Dipartimento epidemiologico regionale


Gli arrestati sono accusati di aver alterato, in molteplici occasioni, il flusso dei dati diretto all’Iss, modificando il numero dei positivi e dei tamponi e  anche dei decessi legati al Covid, alterando, in questo modo, la base dati su cui sono stati adottati provvedimenti e restrizioni. Invito a comparire e avviso di garanzia per Razza, sul conto del quale, “sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave, è emerso il parziale coinvolgimento”. Dal mese di novembre 2020 ad oggi sono circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori. Perquisizioni nei confronti di altri sette indagati.

30 MAR - Bufera in Siclia, dove un dirigente e due stretti collaboratori del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (D.A.S.O.E.) dell’Assessorato della Salute sono stati arrestati con l’accusa di avere falsificato i dati sull’emergenza Covid da inviare all’Istituto Superio di Sanità per valutare la situazione epidemiologica. Dati in base alle Regioni vengono attribuite le zone con le relative restrizioni.

Ma in concomitanza è stato notificato anche un invito a comparire e contestuale avviso di garanzia, nonché sequestro dei telefoni cellulari per falsità materiale ed ideologica, anche nei confronti dell’Assessore alla Salute, Ruggero Razza, sul conto del quale, spiegano i Carabinieri di Trapani in una nota, “sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave, è emerso il parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del Dasoe”.

Quanto ai reati contestati al dirigente e ai collaboratori nell’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Trapani, su richiesta, in via di assoluta urgenza, della Procura, sono falso materiale ed ideologico in concorso. “In particolare - spiega la nota dei carabinieri - gli arrestati sono accusati di aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati riguardante la pandemia SarsCov-2 (modificando il numero dei positivi e dei tamponi e talvolta anche dei decessi dovuti alla pandemia) diretto all’Istituto Superiore di Sanità, alterando di fatto la base dati su cui adottare i discendenti provvedimenti per il contenimento della diffusione del virus”.

Dal mese di novembre appena trascorso sono circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma, l’ultimo dei quali risalente al 19 Marzo 2021.

Effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e non, utile alle indagini. Inoltre è stata effettuata un’acquisizione informatica selettiva (in particolare, flusso e.mail e dati relativi all’indagine) presso i server dell’assessorato Regionale alla Salute e del citato Dipartimento.
 
Razza si dimette.
“Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni”. Lo afferma in una nota Ruggero Razza, assessore alla Salute della Regione siciliana, alla luce dell'indagine della Procura di Trapani che lo vede indagato per presunti dati falsificati della pandemia.
 
“Nel confermare il massimo rispetto per la magistratura, desidero ribadire che in Sicilia l'epidemia è sempre stata monitorata con cura, come evidenzia ogni elemento oggettivo, a partire dalla occupazione ospedaliera e dalla tempestività di decisioni che, nella nostra Regione, sono sempre state anticipatorie - sottolinea Razza -. Non avevamo bisogno di nascondere contagiati o di abbassare l'impatto epidemiologico, perché proprio noi abbiamo spesso anticipato le decisioni di Roma e adottato provvedimenti più severi”.
 
Razza spiega che “i fatti che vengono individuati si riferiscono essenzialmente al trasferimento materiale dei dati sulla piattaforma che sono stati riportati in coerenza con l'andamento reale dell'epidemia, tenuto conto della circostanza che sovente essi si riferivano a più giorni e non al solo giorno di comunicazione”.
 
“Come sempre, il fenomeno della lettura postuma delle captazioni può contribuire a costruire una diversa ipotesi che, correttamente, verrà approfondita dell'autorità giudiziaria competente individuata dal GIP. Ma - continua - deve essere chiaro che ogni soggetto con l'infezione è stato registrato nominativamente dal sistema e nessun dato di qualsivoglia natura è mai stato artatamente modificato per nascondere la verità. Ciò nonostante, soprattutto nel tempo della pandemia le istituzioni devono essere al riparo da ogni sospetto. Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche - conclude - ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni”.

30 marzo 2021
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