Si è svolto nei giorni scorsi un incontro tra i rappresentati delle associazioni di volontariato e le istituzioni sanitarie di Regione Sardegna per avviare un percorso di confronto costruttivo con le istituzioni della Regione Sardegna per risolvere le criticità presenti nei centri di senologia dell’Isola. A confrontarsi sulla quaione Loredana Pau, vicepresidente di Europa Donna Italia, che ha promosso l’iniziativa; Maria Francesca Pisu, presidente di Sinergia Femminile; Rita Nonnis, chirurga senologa del centro di senologia di Sassari, membro del CTS di aBRCAdabra e volontaria di Cuore di Donna; Francesca Piras, direttore generale Salute Regione Sardegna; Elia Pantaleoni, capo ufficio di gabinetto dell’assessorato alla Salute; Fausto Massacci, consulente ufficio di gabinetto dell’assessorato alla Salute; Paolo Cannas, direttore generale dell’asp di Nuoro.
“È stato un incontro molto positivo e ringraziamo l’assessorato alla Ssalute della Regione per l’attenzione”, ha affermato Loredana Pau, Vicepresidente di Europa Donna Italia. “In Sardegna – ha proseguito – esistono, da anni, alcune criticità che stanno rendendo difficile la vita alle molte donne colpite da carcinoma mammario. In primis c’è quello delle liste d’attesa per svolgere esami diagnostici, ricevere trattamenti chirurgici e terapie. Inoltre, la ripresa dei programmi di screening mammografici fa fatica a decollare sia a causa della pandemia che dei mancati inviti alle donne. Infine, dei tre centri di senologia accreditati dalla Regione solo due (Ospedale oncologico “Armando Businco” AO Brotzu, Cagliari e AOU di Sassari – Cliniche San Pietro, Sassari) rispettano le Linee Guida nazionali e i volumi di attività stabiliti dal Ministero della Salute. Questo contribuisce all’avanzamento della migrazione verso il Continente da parte delle pazienti”.
Tra le attività da implementare, discusse durante l’incontro, c’è “la costruzione di una rete di senologia adeguata al territorio sardo, implementando i centri dedicati, nell’interesse sia delle pazienti che di tutte le cittadine. Europa Donna Italia è pronta a lavorare insieme alle istituzioni per trovare soluzioni adeguate, attraverso campagne di sensibilizzazione e con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato a supporto delle pazienti”, conclude Pau.
Dall’incontro, riferisce l’associazione, è emerso che la migrazione sanitaria riguardi anche alcuni medici. Infatti, alcuni chirurghi di Cagliari dovranno recarsi a Nuoro almeno un giorno alla settimana, per sopperire alla mancanza di specialisti dedicati alla chirurgia senologica.
Francesca Piras, direttore generale Salute della Regione, esprime “la massima attenzione da parte dell’Assessorato alla Sanità ai problemi legati cancro al seno una delle patologie più frequentemente diagnosticate. Siamo al lavoro per mettere in moto alcuni programmi specifici: dalle campagne di screening all’abbattimento delle liste di attesa che in questi due anni, purtroppo, hanno subito l’impatto della pandemia. Ma siamo impegnati anche sul potenziamento dei centri di riferimento e a investimenti mirati in tecnologia in modo da offrire una adeguata e tempestiva risoluzione a 360 gradi delle problematiche che riguardano il mondo femminile: dalla diagnostica alla terapia”.
“La sfida di un percorso completo – ha detto ancora Piras – diventa oggi per la sanità della nostra Regione una priorità e ringrazio Europa Donna Italia, in particolare la sua vicepresidente Loredana Pau, per la sensibilità e l’impegno quotidiani. Sapere di averli al nostro fianco è non solo uno stimolo ma anche un motivo di orgoglio”.
“L’impegno della Asl di Nuoro è quello di investire nella mappatura dei processi oncologici”, commenta Paolo Cannas, Direttore Generale della ASL Nuoro. “In particolare – aggiunge -, su quello del tumore al seno che ha dei numeri importanti. Lo faremo creando il PDTA del cancro alla mammella che avrà come effetto la ripartenza delle collegiali. Con il termine ‘collegiale’ si intende il momento in cui i professionisti in team multidisciplinare, che si occupano della patologia, si incontrano per decidere la migliore strategia di cura attraverso un confronto sereno e multiprofessionale. Abbiamo intenzione, inoltre, di attivare il centro accoglienza servizi oncologici che ci permetterà di fare rete con le altre realtà isolane per la gestione dei nostri pazienti oncologici.”