Si dividono i sindacati all’ultimo incontro sul rinnovo delle Rar regionali. Posizioni che di fronte all’assessore Riccardo Riccardi hanno portato, di fatto, alla mancata sottoscrizione dell’accordo. Da una parte Fp Cgil, Cisl Fp e Fials che dicono no ad un accordo senza adeguamenti, dall’altra Nursind FVG e Uil Fpl FVG che dicono sì all’accordo, poi per gli aumenti si discuterà in seguito. Due posizioni inconciliabili che tengono in ballo uno stanziamento di circa 16milioni di euro, suddividibili in base alle quote delle singole aziende sanitarie ripartibili fra il personale di comparto.
“Non ci assumiamo la responsabilità di firmare un accordo che non prevede alcun incremento dello stanziamento complessivo sulle risorse aggiuntive regionali, nonostante il progressivo deteriorarsi delle condizioni di lavoro nella sanità pubblica”, dice la segretaria regionale della Fp Cgil, Orietta Olivo, motivando il mancato accordo sulle Rar.
“Ci eravamo lasciati prima del voto delle ultime regionali – spiega Olivo – con la nostra richiesta di un incremento della dotazione complessiva sulle Rar, ferma da vent’anni, mentre l’assessore Riccardi ha insistito la proposta, già avanzata, di una premialità legata esclusivamente al recupero delle liste di attesa. Recupero che però non può coinvolgere diverse categorie di lavoratori, ad esempio quelli che operano nelle medicine e nella sanità territoriale, che hanno subito anch’essi gli effetti dell’aggravarsi dei turni e delle condizioni di lavoro. Da qui, e dall’assenza di qualsiasi impegno anche in prospettiva sull’incremento delle Rar, il nostro no all’ipotesi di accordo”.
Di tutt’altro tenore Nursind FVG e Uil Fpl FVG che, attraverso un comunicato congiunto, definiscono il fatto accaduto come una sorta di vergogna oltre che uno dei momenti più bassi della storia sindacale degli ultimi vent’anni. “Una scelta ingiustificabile – scrivono Nursind FVG e Uil Fpl FVG – poiché la Regione aveva condiviso pienamente le nostre richieste nelle modalità di utilizzo dei fondi dove avevamo domandato l’inserimento della valorizzazione del personale afferente ai reparti critici e sottoposti a pesanti carichi di lavoro, oramai poco attrattivi, con la proposta di progetti qualitativi per gli infermieri, ostetriche, assistenti sanitari, tecnici di laboratorio e tecnici di radiologia”.
Posizioni sicuramente contrastanti ma per una causa comune: volere dare qualcosa in più per chi resta nel servizio sanitario regionale.
Con questo mancato accordo sostengono ancora Nursind e Uil Fpl non slittano solo le RAR ma anche la nuova indennità di pronto soccorso. Per Fp Cgil, Cisl Fp e Fials, niente di tutto ciò, poiché si sta parlando di due accordi diversi che prevedono (per quest’ultimo) fondi statali e non regionali.
Endrius Salvalaggio