Lazio. San Camillo. Pronto soccorso a rischio di assistenza

Lazio. San Camillo. Pronto soccorso a rischio di assistenza

Lazio. San Camillo. Pronto soccorso a rischio di assistenza
La denuncia è dell’Anaao Assomed dell’azienda romana. Ieri 48 pazienti, 13 in codice rosso e 35 in codice giallo, sono stati assistiti in un’area attrezzata per curare al massimo 20 pazienti. Le cause: taglio dei posti letto e del personale e una richiesta di accessi in costante aumento.

“Il pronto soccorso dell’Azienda S. Camillo Forlanini di Roma è allo stremo. Il 9 gennaio sono stati raggiunti livelli di affollamento mai registrati in precedenza con la presenza contemporanea di oltre 100 pazienti. I 48 più gravi, 13 in codice rosso e 35 in codice giallo, sono stati assistiti in un’area attrezzata per curare al massimo 20 pazienti. È quindi in grave pericolo la sicurezza quando le risorse umane e strutturali disponibili sono palesemente insufficienti per rispondere alle richieste dei cittadini”.
L’ennesima denuncia sullo stato di criticità in cui versa il pronto soccorso dell’ospedale capitolino arriva dall’Anaao Assomed aziendale.
 
“Malgrado l’estremo ed encomiabile sacrificio di tutti gli operatori dell’emergenza – ha spiegato Bruno Schiavo, segretario aziendale Anaao Assomed –  lo stato in cui è arrivato il pronto soccorso del San Camillo ha superato ogni limite di sostenibilità e garanzia per la salute dei pazienti. Né si può trascurare quanto sia lesiva della dignità della persona la prolungata permanenza in barella o su sistemazioni di fortuna, anche per giorni, in condizioni di assoluta e mortificante promiscuità”.
 
Le cause della “drammatica situazione”, secondo il sindacato, sono da attribuire a “un’ottusa politica sanitaria” che ha finora determinato per l’Azienda “solo tagli di posti letto e di personale, mentre a causa della chiusura di altre strutture sanitarie si è verificato un significativo incremento della richiesta per le patologie più gravi”.
Per questo l’Anaao chiede un immediato intervento della Presidente della Regione, Renata Polverini.

10 Gennaio 2012

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