I dati sull'attrattività sanitaria dei sistemi regionali, presenti nel rapporto Aiop, hanno fatto registrare nella Regione Lombardia per il 2009 un saldo tra ingressi ed uscite di pazienti dal territorio di 72 mila unità, cifra superiore di circa il 40% rispetto alla seconda regione, l'Emilia Romagna, e di quasi 4 volte rispetto alle terze, Lazio, Toscana, e Veneto. In Lombardia, la percentuale di ricoveri di pazienti provenienti da fuori regione (ricoveri ordinari per acuti e riabilitazione) è costante intorno al 10% sul totale dei ricoveri. Anche sulla mobilità passiva (numero dei pazienti che escono da una regione per ricorrere ad altri sistemi sanitari) la Regione si conferma la migliore, con il dato più basso in assoluto, pari al 4,1% di cittadini che scelgono di farsi curare extra-regione, a fronte di una media nazionale del 13% con picchi che superano il 30% (Basilicata e Valle d'Aosta).
"La capacità di attrarre pazienti da altre regioni e di trattenere i propri nella propria rete ospedaliera – ha commentato oggi il governatore, Roberto Formigoni – può essere assunta come misura obiettiva della qualità di ogni sistema sanitario regionale. Se questo dato viene appaiato alla capacità di mantenere i conti in equilibrio, si ottiene un indicatore complessivo di performance molto affidabile".
"Nella manovra correttiva dello scorso luglio – ha spiegato Formigoni – Regione Lombardia si è vista costretta a tagliare gli extra-rimborsi per i pazienti provenienti da fuori regione, uniformandoli alle tariffe nazionali". Questo ha creato "comprensibili difficoltà agli erogatori, pubblici e privati" ma, ha aggiunto Formigoni, secondo il quale "lo Stato, che permette la mobilità interregionale, deve anche garantire che gli ospedali di una Regione non siano penalizzati perchè un'altra Regione non paga mai". Formigoni ha quindi chiesto allo Stato, "che eroga i fondi alle diverse Regioni", di "passare direttamente alla Lombardia parte dei fondi di altre Regioni i cui cittadini si fanno curare da noi".
Formigoni ha assicurato che “la Regione Lombardia è fortemente determinata a risolvere questa criticità" intervenendo anche nella richiesta di "specifiche integrazioni del TUC (tariffa unica convenzionale) nazionale relativamente alle categorie attualmente più penalizzate, ovvero la protesica ortopedica e quella valvolare cardiaca. Riteniamo questa soluzione soddisfacente ed adeguata; prevediamo e ci stiamo impegnando a fondo affinché la Conferenza Stato Regioni adotti questi provvedimenti entro i primi mesi del prossimo anno".
Stabile, invece, la presenza del privato nel sistema ospedaliero lombardo. Calcolata per numero di posti letto, è pari al 21,7% e si colloca al sesto posto, a pari merito con Piemonte e Sicilia, e dopo Calabria, Campania, Lazio, Emilia Romagna e Abruzzo, mantenendosi allineata al livello medio nazionale (21,3%).
La spesa per la sanità pubblica italiana corrisponde al 7,2% del Pil, dato che è tra i più bassi d'Europa. "Nel caso della Lombardia – ha detto ancora il presidente – che sconta da sempre un sottodimensionamento del finanziamento pro-capite rispetto alla media nazionale, questo valore scende addirittura al 5,4% del Pil. Si tratta senza dubbio di un valore estremamente contenuto in senso assoluto. Considerandolo poi in relazione sia agli elevati volumi di prestazioni effettuati sia al loro indubbio standard qualitativo elevato, in alcuni casi elevatissimo, giungiamo quindi alla conclusione che in Lombardia è presente un sistema sanitario in grado di garantire un rapporto costi/benefici in assoluto tra i più migliori al mondo".
Sul capitolo dell'appropriatezza, il presidente ha poi ricordato che il tasso di ospedalizzazione in Lombardia è sceso dal valore di 176,7 per 1000 residenti nel 1997 al valore di 127 per 1000 residenti nel 2010, pari a un decremento di quasi il 30%. In particolare, dal 2007 al 2010 si registra un calo del numero totale di ricoveri (ordinari + day hospital) da 193mila a 158mila, pari al 18%. In accordo con questa tendenza di lunga durata, anche nel 2010 il numero dei ricoveri ospedalieri totali in Lombardia conosce una riduzione. "Un eccellente risultato – ha concluso Formigoni – a riprova dell'efficacia delle politiche regionali volte da sempre alla ricerca della massima appropriatezza e all'eliminazione di sprechi e inefficienze, anzitutto a vantaggio del benessere complessivo dei propri pazienti".