Maculopatie e tumori in Piemonte: numeri in crescita e sostenibilità al centro delle sfide sanitarie

Maculopatie e tumori in Piemonte: numeri in crescita e sostenibilità al centro delle sfide sanitarie

Maculopatie e tumori in Piemonte: numeri in crescita e sostenibilità al centro delle sfide sanitarie
In Piemonte, l’invecchiamento della popolazione e la diffusione delle patologie croniche stanno ampliando l’impatto delle maculopatie degenerative e delle neoplasie sul sistema sanitario. Innovazione terapeutica, diagnosi precoce e modelli di cura integrata sono le leve fondamentali per rispondere a bisogni clinici crescenti e contenere i costi sociali.

In Piemonte, la gestione delle patologie croniche come le maculopatie degenerative e le malattie oncologiche rappresenta una delle principali sfide per la sostenibilità del sistema sanitario regionale. L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle cronicità e l’allungamento della sopravvivenza nei pazienti oncologici stanno generando un impatto clinico, organizzativo ed economico sempre più rilevante.

Secondo le stime nazionali, in Italia oltre 565.000 persone convivono con una maculopatia degenerativa, e il numero è destinato a raddoppiare entro il 2040. La forma più diffusa in Piemonte è la degenerazione maculare legata all’età (nAMD), particolarmente rilevante considerando che circa un quarto della popolazione regionale ha più di 64 anni. A questa si aggiunge l’edema maculare diabetico (DME), patologia in crescita parallela all’aumento dell’incidenza del diabete e dell’età media della popolazione.

Il costo medio per la gestione di un paziente con degenerazione maculare legata all’età è di circa 60.000 euro, di cui il 67% riconducibile a costi sociali, come il supporto dei caregiver o la perdita di autosufficienza. A fronte di terapie farmacologiche efficaci, uno dei principali ostacoli all’efficacia clinica è la scarsa aderenza terapeutica, spesso causata da difficoltà organizzative e da un accesso frammentato alle cure. Secondo un’analisi economica condotta da ALTEMS, una presa in carico integrata del paziente potrebbe portare a un risparmio stimato di circa 24.000 euro per caso, migliorando allo stesso tempo gli esiti clinici.

Anche l’oncologia continua a rappresentare un’area ad alto impatto per la sanità regionale. In Piemonte, il numero delle nuove diagnosi di tumore è stabile nel 2024, in linea con i dati nazionali, grazie anche al consolidamento della copertura del Registro Tumori.

Tuttavia, anche in questo ambito, la sostenibilità del percorso di cura dipende sempre più dalla capacità di integrare innovazione terapeutica, appropriatezza prescrittiva e modelli organizzativi che assicurino equità d’accesso, continuità assistenziale e utilizzo razionale delle risorse.

Per affrontare efficacemente le sfide poste dalle maculopatie e dalle neoplasie, il Piemonte si sta distinguendo per un approccio orientato al valore. Questo modello combina l’adozione di tecnologie avanzate (come la telemedicina e l’intelligenza artificiale), la collaborazione tra ospedali e territorio e una crescente attenzione alla personalizzazione dei percorsi di cura. L’obiettivo è rispondere con strumenti concreti a un fabbisogno sanitario sempre più complesso, garantendo ai cittadini cure tempestive, sostenibili e accessibili.

Grande attenzione è dedicata all’importanza di ampliare l’accesso a programmi di screening capillari e tecnologicamente avanzati, indispensabili per garantire una diagnosi precoce e accurata sia in ambito oncologico sia oftalmologico. Al contempo occorre investire nella formazione continua degli operatori sanitari, per promuovere l’appropriatezza prescrittiva e l’uso consapevole delle risorse disponibili.

Un altro elemento ritenuto cruciale è il rafforzamento della collaborazione multidisciplinare tra specialisti, per costruire percorsi integrati e personalizzati capaci di rispondere in modo efficace alla complessità clinica dei pazienti.

L’adozione di un modello integrato e basato sull’evidenza scientifica, in cui tutti gli attori siano coinvolti in maniera attiva, rappresenta una condizione imprescindibile per affrontare le sfide poste dall’aumento della domanda assistenziale in oncologia e oftalmologia. Solo così sarà possibile migliorare gli esiti clinici, contenere i costi sociali e assicurare la tenuta economica del sistema sanitario regionale, offrendo al contempo una migliore qualità di vita ai pazienti.

“La cura delle patologie croniche rappresenta oggi una delle principali sfide del sistema sanitario, che richiederà un cambio di paradigma organizzativo e culturale. Tra le patologie oculari croniche, le maculopatie rappresentano la realtà più drammatica, da un lato per il numero enorme di persone affette, dall’altro per il devastante impatto della malattia sulla qualità di vita dei pazienti – ha spiegato Michele Reibaldi, Direttore Clinica Oculistica, Ospedale Molinette di Torino nel corso di tavolo clinico-istituzionale “Oncologia e Oftalmologia in Piemonte: Diagnosi precoce, innovazione terapeutica e sostenibilità” – Fortunatamente abbiamo a disposizione terapie estremamente efficaci che si basano sull’iniezione ripetute di farmaci intravitreali capaci di arrestare la progressione della malattia. Tuttavia, a causa di difficoltà prevalentemente organizzative, dovute all’elevato numero di trattamenti necessari, ma anche al ritardo nell’inizio della terapia rispetto alla comparsa della sintomatologia, spesso non è possibile ottenere i benefici attesi da tali trattamenti. Avere farmaci efficaci che riducano il numero di trattamenti necessari è il presupposto fondamentale, ma da solo non è sufficiente. Sarà imperativo cercare di costruire una rete efficiente tra territorio ed Ospedali, con centri specializzati che siano in grado di trattare in maniera tempestiva e appropriata i pazienti”.

Sul tema oncologia “Serve un equilibrio tra innovazione terapeutica e uso responsabile delle risorse, senza rinunciare alla personalizzazione delle cure. Le tecnologie emergenti e il lavoro multidisciplinare possono offrire un supporto concreto per migliorare l’organizzazione e la qualità dell’assistenza” ha commentato Cinzia Ortega, Direttore S.O.C. Oncologia, ASL CN 2 – Ospedali di Alba e Bra.

03 Luglio 2025

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