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Sardegna. Regione approva il progetto pilota sulla scheda di valutazione della disabilità dell’Oms (WHODAS)

di Elisabetta Caredda

Il progetto è funzionale a poter dare piena attuazione alla legge n. 227/2021, che è la legge quadro sulla disabilità. Nieddu: “Finalità del protocollo di sperimentazione è quella di testare una migliore metodologia per la valutazione di primo livello per l'invalidità civile, con una forte attenzione al ‘funzionamento della persona’, e con l'obiettivo di fornire un input più significativo per le valutazioni di secondo livello, favorendo in questo ambito un'armonizzazione e un miglioramento delle politiche regionali”

17 NOV -

Novità importanti in Sardegna per l’area sanitaria dedicata alla disabilità. Di recente la Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu, il progetto pilota sulla scheda di valutazione della disabilità dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHODAS), attraverso un protocollo diretto a realizzare la fase di sperimentazione nell’isola.

“La realizzazione del progetto denominato “Migliorare il sistema di valutazione e protezione sociale della disabilità in Italia” – spiega l’assessore Nieddu a Quotidiano Sanità -, che è stato finanziato dalla Commissione europea su richiesta del Governo italiano e condotto dall'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) in stretta collaborazione con l'Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, è funzionale a poter dare piena attuazione alla legge n. 227/2021, che è la legge quadro sulla disabilità, ed è realizzato sul territorio italiano con la collaborazione di quattro Regioni selezionate dallo stesso Ufficio disabilità che sono, oltre la Sardegna, la Lombardia e la Campania, più la Provincia Autonoma di Trento”.


“A tal proposito e nello specifico - continua l'esponente di Giunta -, la Regione Sardegna è stata scelta per la sperimentazione di un nuovo modello di valutazione della disabilità in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, nel quale si ripone una minore enfasi sugli aspetti medici e una maggiore enfasi sugli aspetti legati al ‘funzionamento della persona’ in una logica propria della classificazione ICF (International Classification of Functioning). Ossia, la classificazione ICF prevede l’analisi dello stato di salute degli individui ponendolo in relazione con l'ambiente circostante e giungendo alla definizione di disabilità, intesa come una condizione di salute all'interno di un ambiente sfavorevole”.

“Attualmente in Italia - precisa l'assessore -, si segue un approccio di valutazione della disabilità a due livelli: una prima valutazione che si basa su un'impostazione prettamente medica, e determina il grado di invalidità civile che potenzialmente dà diritto a vari servizi o benefici. Nelle valutazioni successive, le autorità regionali e locali preposte a riguardo definiscono poi i bisogni delle persone con disabilità e non autosufficienza attraverso ulteriori valutazioni, talvolta di tipo multidimensionale, per fornire servizi e benefici aggiuntivi”.

“Finalità quindi del protocollo di sperimentazione che abbiamo approvato – sottolinea Nieddu - è quella di testare fin dal principio una migliore metodologia per la valutazione di primo livello per l'invalidità civile, con una forte attenzione al ‘funzionamento della persona’, e con l'obiettivo di fornire un input più significativo per le valutazioni di secondo livello, favorendo in questo ambito un'armonizzazione e un miglioramento delle politiche regionali. L'adesione alla sperimentazione nazionale infatti, offre alla nostra Regione l'opportunità di studiare in modo ancora più efficace un livello adeguato di protezione sociale della disabilità, di armonizzare i servizi e le prestazioni per la disabilità e di stabilire standard minimi per garantire una vita dignitosa alle persone con disabilità e alle loro famiglie”.

Sulle modalità con cui verrà effettuata la sperimentazione del progetto pilota, l’esponente di Giunta approfondisce: “La sperimentazione prevede di eseguire due valutazioni per ogni persona che ha necessità di richiedere il riconoscimento dell'invalidità civile all'INPS: la prima mantiene i criteri tipicamente sanitari su cui si fonda l'attuale modello di valutazione dell'invalidità civile, mentre la seconda adotterà i nuovi criteri che includono il concetto di funzionamento. Pertanto, la valutazione incentrata sul modello attuale previsto dalla legge vigente in Italia costituirà la base per determinare la sussistenza di diritti e l'esigibilità di eventuali prestazioni legate alla disabilità, mentre la nuova tipologia di valutazione sarà usata solo ed esclusivamente per la rilevazione dei dati nell'ambito del progetto pilota. Le persone saranno informate e potranno scegliere circa il loro coinvolgimento nella sperimentazione e, quindi, della possibilità di essere sottoposti a due tipi di valutazione in parallelo. Auspichiamo di poter raggiungere circa 1.000 persone”.

“Il team dell'OCSE cui è rimessa la definizione del protocollo della sperimentazione – prosegue l’assessore -, inclusa l'individuazione della scheda di valutazione da sperimentare (WHODAS 2.0) e l'esame dei risultati, si farà carico anche di realizzare, con il coinvolgimento di due esperti internazionali nella materia, la specifica formazione sulla somministrazione della Scheda di valutazione WHODAS 2.0 ai valutatori individuati dalle Aziende sanitarie. A tal proposito, quali soggetti realizzatori della sperimentazione, abbiamo individuato le Asl di Cagliari, Nuoro e Sassari, che si faranno carico delle attività progettuali. E la somministrazione delle 1.000 schede di valutazione sarà ripartita tra le stesse Aziende in base alla distribuzione percentuale delle domande di invalidità civile e disabilità inserite sul SISAR nel primo semestre 2022 (ASL Cagliari 66%, ASL Nuoro 8% e ASL Sassari 26%)”.

“Di seguito, chiaramente, il sistema informativo SISAR verrà implementato con la scheda di valutazione WHODAS 2.0. Nel contempo di tutto ciò, ci occuperemo di costituire anche un gruppo tecnico di coordinamento regionale, presso la nostra Direzione generale, composto dai referenti ASL, da referenti regionali, da referenti INPS e da altri stakeholder, che avranno il compito di monitorare l'implementazione del progetto pilota”, conclude Nieddu.

Eisabetta Caredda





17 novembre 2022
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