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Sardegna. Lo Smi proclama lo sciopero il 25 e 26 ottobre


Alla base della protesta vi è la richiesta di una de burocratizzazione complessiva del lavoro, “che ci permetta di dedicare più tempo alla cura e alla presa in carico dei pazienti”, spiega il segretario regionale Luciano Congiu. Tra gli altri motivi che hanno portato allo sciopero la necessità di “maggiori risorse e riprogrammazione dei fondi per le indennità per i medici” e molto altro ancora.

18 OTT - Il 25 e 26 ottobre prossimi i medici di medicina generale del SMI hanno proclamato uno sciopero. Ad annunciarlo, in una nota, Luciano Congiu, segretario regionale Sardegna del Smi.

“Alla base della protesta – spiega Congiu - vi è la richiesta di una de burocratizzazione complessiva del nostro lavoro che ci permetta di dedicare più tempo alla cura e alla presa in carico dei pazienti. Chiediamo che si parta dall’ informatizzazione con l’ottimizzazione del fascicolo sanitario e la creazione del catalogo unico regionale del prescrivibile con l’unificazione dei codici regionali (attualmente vi è una disomogeneità a livello regionale e conseguenti ricadute organizzative). Rivendichiamo, inoltre, la dematerializzazione delle prescrizioni di tutti i farmaci e di tutte le prescrizioni , con la possibilità, per le terapie croniche, di ricettazione semestrale/annuale, al fine di rendere il lavoro del medico di medicina generale più agevole”.

“Nel solco della semplificazione auspichiamo l’annullamento dei certificati di rientro a scuola, sostituiti da autocertificazione dei genitori e la semplificazione delle procedure di attivazione delle cure domiciliari ADI e ADP e ripristino della precedente ripartizione dei compiti per le prescrizioni di ausili e presidi”, prosegue il sindacalista.

“Ci battiamo affinché siano previste maggiori risorse e riprogrammazione dei fondi per le indennità per i medici, poiché adesso risultano insufficienti a garantire un equo compenso a tutti i medici a parità di attività. Rivendichiamo il pagamento immediato di tutte le indennità per prestazioni eseguite dai medici di medicina generale non ancora corrisposte (ad es. in ASL8 non risultano ancora pagati i vaccini della scorsa campagna vaccinale, i tamponi e il fondo ponderazione cessati)”, aggiunge.

Lo Smi propone che si ponga come obiettivo dei Direttori Generali delle ASL la creazione di forme associative di Medicina di Gruppo e Rete, “semplificando e velocizzando l’approvazione, al fine di una migliore assistenza della popolazione. Rivendichiamo l’adeguamento e aumento dei compensi per coloro che ricoprono sedi disagiate e disagiatissima, che non riescono a raggiungere gli obiettivi per ottenere ulteriori indennità. Vorremo che fosse corrisposta, da subito, l'indennità per l'invio dell'impegnativa dematerializzata, come prevista dal vigente Accordo Collettivo Nazionale”.

“Ci battiamo – spiega ancora Congiu - per il riconoscimento e rilancio della Continuità Assistenziale e della Medicina Penitenziaria con adeguamenti economici (attualmente in Sardegna i compensi di queste figure mediche sono tra i più bassi in Italia) e annullamento ordine di servizio illegittimo diretto ai colleghi della Continuità Assistenziale di Oristano, a causa del quale si sono ritrovati obbligati a rassegnare le dimissioni, per carichi di lavoro che non rispettano quanto previsto dagli accordi vigenti. La Continuità Assistenziale (ovvero tre Guardie Mediche su quattro) non può chiudere le attività a mezzanotte, come nel progetto dell’ Assessorato regionale alla sanità, pena lo smantellamento del servizio. Per queste ragioni facciamo appello a tutti i cittadini chiedendo di sostenere questo sciopero, perché le ragioni della protesta riguardano tutti i cittadini”.

Per illustrare i motivi dello sciopero abbiamo convocato una conferenza stampa per il 25 ottobre alle ore 11.00 in via XX Settembre 80 a Cagliari, presso la Società degli Operai di Mutuo Soccorso.

18 ottobre 2023
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