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Soccorso pre-ospedaliero. Areus annuncia il nuovo piano regionale

di Elisabetta Caredda 

Areus pensa all’evoluzione del sistema del soccorso, con nuove opportunità per il personale infermieristico. Bettelini: “Previsto l’ampliamento delle postazioni avanzate infermieristiche, l’implementazione di un percorso formativo teorico e pratico e la costruzione di algoritmi che consentono al professionista di agire secondo percorsi condivisi con il medico di centrale operativa”. Argiolas: “Obiettivo: migliorare la capacità di erogare i Lea”.

28 MAR - Areus è pronta ad avviare in Sardegna il nuovo progetto di sviluppo del sistema emergenza urgenza regionale. Una revisione storica per l’Isola che si compie dopo 26 anni e che è stata resa possibile grazie alla sinergia delle azioni tra Regione e la stessa azienda sanitaria, ma soprattutto grazie al coinvolgimento degli attori del sistema della rete del soccorso pre-ospedaliero: medici, infermieri, autisti e operatori del terzo settore. A parlarne a Quotidiano Sanità è la direttrice generale Areus, la dott.ssa Simonetta Cinzia Bettelini, ed il del direttore sanitario Areus, Federico Argiolas.

“La nuova rete di soccorso in Sardegna proposta da Areus – spiega la direttrice - è frutto di uno studio approfondito che ridisegna il sistema per garantire la copertura ottimale e l’adeguata funzionalità dei percorsi clinico assistenziali in un territorio vasto e complesso come quello sardo attraverso l’implementazione di nuovi mezzi di soccorso avanzati, cosiddetti infermieristici. In primo luogo ci siamo confrontati di recente, abbiamo appositamente organizzato un convegno sul tema, con altri esperti nel settore di altre regioni italiane che vantano esperienze nel campo e che da tempo puntano sul ruolo dell’infermiere dell’emergenza nella rete di soccorso”.

“Oggi – prosegue Bettelini - Areus interviene sull’organizzazione con l’ampliamento delle postazioni avanzate infermieristiche, l’implementazione di un percorso formativo teorico e pratico e la costruzione di algoritmi che consentono al professionista di agire secondo percorsi condivisi con il medico di centrale operativa. Un percorso di formazione, già attivato, che mira a preparare entro l’anno tutti gli infermieri Areus e si fonda sul principio della messa in sicurezza dell’intero sistema. Il confronto avuto con gli esperti di altre regioni, come i contributi di infermieri e medici ricevuti dalla Regione Lazio, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, ci è stato utile per conoscerne l’approccio organizzativo e il percorso formativo realizzato nelle loro realtà territoriali dove, il sistema emergenza pre-ospedaliero avanzato, si avvantaggia in larga misura dei mezzi di soccorso infermieristici; inoltre, gli indicatori da essi utilizzati per il monitoraggio della qualità del suddetto sistema rispondono pienamente alla domanda assistenziale”.

“Il nostro obiettivo – interviene il direttore sanitario Federico Argiolas - è quello migliorare il sistema sanitario regionale sui due aspetti principali che misurano la capacità di erogare i livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale e che pertanto sono inseriti nel nuovo sistema di garanzia dei LEA. Ossia considerare il tempo di arrivo sul posto dal momento della richiesta di soccorso (cosiddetto "time to target"), soprattutto nei casi più gravi (cosiddetti "codici rossi") e la capacità di gestione delle patologie "tempo dipendenti" (come l’arresto cardiaco) con un equipaggio che comprende un professionista sanitario (medico e/o infermiere) e non solamente operatori "laici" (volontari o dipendenti di associazioni e cooperative)”.

“Il sistema di soccorso in Sardegna coordinato da Areus consta – evidenzia Argiolas -, oltre che delle 196 postazioni di base gestite dalle cooperative e associazioni di volontariato, anche di 24 ambulanze medicalizzate Areus, un’automedica su Cagliari e 3 ambulanze infermieristiche, (Macomer e Tortolì, Decimomannu e recentemente, a Sassari), a cui si aggiunge il servizio dei 3 elicotteri ubicati negli aeroporti di Cagliari-Elmas, Alghero-Fertilia e Olbia. Inoltre, da circa un decennio anche il potenziamento estivo vede nell’isola l’attivazione da parte di Areus di ulteriori 7 postazioni infermieristiche necessarie per il notevole incremento di popolazione nei centri di maggiore affluenza turistica. Ora il nuovo piano prevede l’istituzione permanente di 19 mezzi aggiuntivi per la rete di soccorso avanzata di cui 15 postazioni Areus con infermiere a bordo ‘India’ e la trasformazione di 4 postazioni di base in mezzi infermieristici”.

“Abbiamo avuto il piacere di notare – conclude la direttrice Bettelini - che la partecipazione degli infermieri già all’incontro con le altre regioni è stata massiccia e ha raccolto grande entusiasmo tra i dipendenti. Auspichiamo dunque di vedere partecipi con lo stesso entusiasmo il personale all’ avvio di questo nuovo percorso di potenziamento della rete di emergenza, affinché grazie al loro contributo possa essere concretizzato, e che per la peculiarità dell’azienda quale è la nostra di emergenza e urgenza rappresenta l’obiettivo per offrire un importante servizio più efficiente a tutti i cittadini sardi”.

Elisabetta Caredda

28 marzo 2024
© Riproduzione riservata

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